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Guarda le foto dei presidi Slow Food!

FreshPlaza in visita al Salone del Gusto di Torino 2014

Sono 158 le comunità del cibo che da tutto il mondo hanno raggiunto il Lingotto di Torino per imbarcare i loro sapori più rappresentativi nell'Arca del Gusto; a loro si sommano 120 Presìdi Slow Food internazionali e 180 italiani.

Giovedì 23 ottobre, anche Freshplaza si è recata in visita ai presidi Slow Food del Salone del Gusto di Torino, edizione 2014, realizzando un servizio fotografico in esclusiva per i suoi lettori.

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Al Salone erano presenti numerose piccole realtà ortofrutticole locali provenienti da Piemonte, Veneto, Abruzzo, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna, ciascuna rappresentata da Associazioni di Produttori o Consorzi di valorizzazione e tutela di prodotti locali.

Si tratta di realtà di nicchia che:
  1. interessano superfici variabili da 1 ettaro per lo zafferano sardo di San Gavino Monreale (Zafferano di Sardegna DOP) ai quasi 80 ettari del Fagiolo Cuneo IGP;
  2. coinvolgono da 3-4 ad una ventina di produttori.
  3. vengono commercializzati a livello locale attraverso la vendita diretta, mercati rionali, in qualche caso il prodotto può raggiungere anche la GDO.
Di seguito si riporta l'elenco dei prodotti ortofrutticoli presenti al Salone del Gusto come Presidio Slow Food, distinti per Regione:

RegionePRESIDIO SLOW FOOD
Emilia Romagna
Pera cocomerina
Liguria
Aglio di Vessalico; Carciofo di Perinaldo,
Veneto
Melo Decio; Pero Misso della Lessinia
AbruzzoLenticchia di Santo Stefano di Sessanio
PiemonteCardo Gobbo di Nizza Monferrato; Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto; Fragola di Tortona; Peperone Corno di Bue di Carmagnola; Peperone di Capriglio; Ramassin della Valle Bronda; Sedano Rosso di Orbassano; Vecchie varietà di mele piemontesi
ToscanaCipolla di Certaldo; Fagiolo Rosso di Lucca
Umbria
Fagiolina del Lago Trasimeno; Fava Cottòra dell’Amerino; Roveja di Civita di Cascia; Sedano Nero di Trevi
BasilicataFagiolo Rosso Scritto del Pantano di Pignola; Pera Signora della Valle del Sinni
CampaniaAntichi Pomodori di Napoli; Broccolo Aprilatico di Paternopoli; Carciofo Violetto di Castellammare; Cece di Cicerale; Fagiolo dente di morto di Acerra; Fagioli di Casalbuono; Fagiolo di Controne; Papacella Napoletana; Pomodorino del Piennolo del Vesuvio
LazioFagiolina di Arsoli; Fagiolone di Vallepietra; Lenticchia di Rascino

Puglia Agrumi del Gargano; Albicocca di Galatone; Cece nero della Murgia carsica; Cipolla Rossa di Acquaviva; Fava di Carpino; Fico mandorlato di San Michele Salentino; Mandorla di Toritto; Pomodoro Fiaschetto di Torre Guaceto; Pomodoro Regina di Torre
Sicilia
Aglio Rosso di Nubia; Albicocca di Scillato; Cappero di Salina; Carciofo Spinoso di Menfi; Cavolo Vecchio di Rosolini; Cipolla di Giarratana; Fagiolo Badda di Polizzi; Fagiolo Cosaruciaru di Scicli; Fava Cottoia di Modica; Fava Larga di Leonforte; Lenticchia di Ustica; Mandarino tardivo di Ciaculli; Melone Cartucciaru di Paceco; Melone Purceddu d'Alcamo; Pistacchio verde di Bronte
SardegnaZafferano di San Gavino Monreale

Camminando fra gli stand, abbiamo raccolto alcune informazioni, che verranno approfondite nelle prossime edizioni di FreshPlaza. Intanto diamo qualche anticipazione su alcuni prodotti.

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Dario
Morello
(in foto qui sopra), Presidente del Consorzio Ramassin del Monviso – Valle Bronda, ha spiegato: "Il ramassin è una susina europea precoce piemontese ed è tipica della Valle Bronda. Il consorzio è nato nel 2006, e in questi anni abbiamo migliorato soprattutto la tecnica di raccolta, che non viene più fatta a terra ma si utilizzano reti sospese in modo da velocizzare la raccolta e soprattutto ottenere un prodotto migliore. Inoltre, i ramassin vengono raccolti direttamente in cestini da 0,5 kg e commercializzati."



I referenti del Consorzio Ortofrutticolo di Belfiore (Verona), in foto qui sopra, hanno spiegato che il Melo Decio può essere consumato solo in inverno, poiché al momento della raccolta il frutto ha un'elevata acidità. Il frutto è a forma appiattita, di colore verde con un sovracolore rosa chiaro che si estende sul 20-30% della superficie e che si ottiene ponendo i frutti sulla paglia o esponendoli al sole. Il frutto presenta una polpa compatta di colore bianco, caratterizzato da un tipico sapore e profumo ancora oggi apprezzati in alcuni mercati del Veronese.

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Maria Zappelli (in foto qui sopra) ha spiegato che il Sedano Nero di Trevi è chiamato così perché se viene lasciato crescere senza pratiche colturali specifiche rimane molto scuro e legnoso, mentre se viene interrato assume una colorazione più chiara. Il prodotto finale è un sedano dalle coste bianche, prive di fili, con un cuore tenero e polposo.



L'azienda Sabato Abagnale
(in foto qui sopra i titolari), conosciuta per i prodotti tipici della Campania venduti a marchio "Terra Amore e Fantasia", produce e commercializza sia il Carciofo Violetto di Castellammare sia gli Antichi Pomodori di Napoli. Ci hanno spiegato che il carciofo violetto di Castellammare è un ecotipo della varietà romanesco; la sua particolarità è data dalla colorazione rosa violacea e dalla tenerezza dei frutti. I carciofi si raccolgono a mano nei mesi di marzo e aprile. Gli antichi pomodori di Napoli sono di varietà tradizionali afferenti alla tipologia San Marzano, presentano forma allungata e sapore dolce, acidulo ed aromatico. Un tempo erano chiamati "Le Signorine" per la loro estrema delicatezza, data dalla buccia sottile. La raccolta è manuale e si pratica da fine luglio in modo scalare fino alla fine di novembre.

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Salvatore Noto
(in foto qui sopra) dell'azienda Fagone ha spiegato che da sempre il Comune di Giarratana è noto per la produzione di cipolle straordinariamente dolci e dalle dimensioni molto grandi. L'azienda Fagone ha migliorato la conservazione della Cipolla di Giarratana ed ha avviato la produzione di conserve e trasformazione, estendendo la commercializzazione di tali prodotti.

Fra i tanti prodotti locali siciliani, ricordiamo che la Sicilia è l'unica regione produttrice di pistacchio in Italia, l'area di coltivazione principale si concentra nelle sciare di Bronte. La tipicità del Pistacchio Verde di Bronte è stata riconosciuta dall'UE con il marchio DOP.



L'azienda Caudullo
(in foto qui sopra i titolari) si occupa della lavorazione e del commercio della frutta secca ed in particolare del pistacchio prodotto nel territorio di Bronte. Nunzio ed Alberto Caudullo hanno illustrato l'attuale struttura produttiva dell'azienda che comprende impianti di sgusciatura, pelatura, selezione ottica e confezionamento dei prodotti, semilavorati e derivati.

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Tra la frutta a guscio, interessante è la Mandorla di Toritto
(in foto qui sopra) che ha straordinarie qualità organolettiche, tra cui il celebre retrogusto di burro. Ci hanno spiegato che la potatura delle cultivar autoctone "Filippo Cea" ed "Antonio Devito" avviene ancora in modo tradizionale con il caratteristico livellamento della chioma. La raccolta si fa tramite bacchiatura con pertiche di castagno mentre l'asciugatura si esegue con l'esposizione al sole



Infine, lo Zafferano di San Gavino Monreale DOP
(qui sopra in foto i produttori Fausto Caboni e Chiara Meloni) fiorisce a novembre. Ogni mattina si raccolgono i fiori a mano, poi di sera si preparano gli stimmi (tre per fiore) e si opera "sa feidadura", che consiste nel toccarli con le dita intinte nell'olio di oliva per conferire loro maggiore lucentezza e conservabilità; poi si essiccano. Alle mamme ne basta 1 grammo per condire 5 kg di riso!
Data di pubblicazione: