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Intervista a Callum Kay sulle aree test in provincia di Latina

Prime sperimentazioni Zespri su kiwi coltivato in ambiente coperto in Italia

"Per la Zespri il kiwi è tutto – ha spiegato a FreshPlaza Callum Kay (in foto), Global Supply Development Manager della compagnia neozelandese – se il kiwi muore, moriamo anche noi! Per questo lavoriamo assiduamente ogni giorno al fine di essere pronti a fronteggiare qualsiasi evento il futuro possa riservarci."

La continua ricerca e sperimentazione sono dunque, per Zespri, fattori imprescindibili, necessari alla crescita del Gruppo.

"Per noi è importante che il cliente acquisti il nostro prodotto, lo trovi buono e torni ad acquistarlo – ha proseguito Kay – Si tratta di un passaggio fondamentale, che va al di là dei prezzi, i quali possono variare in base alle diverse oscillazioni di mercato. La qualità del prodotto è l'elemento più importante e per portarla ai massimi livelli impieghiamo quotidianamente gran parte delle nostre energie."

"Per riuscire a fornire un prodotto sempre eccellente dobbiamo giocare d'anticipo – ha aggiunto il manager – Stiamo quindi concentrando da diversi anni molte nostre risorse economiche su test sperimentali che puntano a comprendere come si comporta il batterio del kiwi PSA-Pseudomonas syringae pv actinidiae e in che modo possa essere gestito. Negli ultimi anni abbiamo investito ingenti somme economiche per portare avanti queste prove. A Latina stiamo collaborando con alcuni fornitori che hanno messo a disposizione i loro terreni per testare la coltivazione in ambiente coperto, mentre a Bologna stiamo gestendo un progetto con strutture che vedono l'alternanza di rete e plastica in collaborazione con l'Università di Bologna."

FreshPlaza si è recata sul posto per raccontare ai suoi lettori in che cosa consistono queste prove.

Una delle sperimentazioni condotte da Zespri riguarda mezzo ettaro di terreno che si trova all'interno dell'Azienda Agricola Vona a Cisterna, in provincia di Latina.



La prova è partita nel gennaio 2012 grazie alla collaborazione tra Zespri e l'Azienda Agricola Vona.

L'obiettivo è stato quello di creare una condizione estrema, per vedere in che modo avrebbero reagito le piante e il batterio PSA. Si voleva insomma creare una base di partenza da cui poi poter ricavare situazioni intermedie di intervento.



La decisione quindi di scegliere la varietà di kiwi a polpa gialla Hort16A, la più suscettibile a PSA, e di farla crescere nelle campagne tra Borgo Montello e Cisterna, uno dei territori più colpiti dalla batteriosi, non è stata casuale bensì attentamente voluta.



L'impianto sperimentale in questione ha una copertura paragonabile a quella di una serra, con arcate lunghe oltre 8 metri e un'altezza al colmo di 4,80 metri. All'interno della serra si trovano 300 piante, tutte femmine impollinate artificialmente. In quest'area sperimentale le piante vengono trattate con il rame fino a 4 volte l'anno, circa la metà rispetto a quanto avviene in colture ordinarie.



"A tre anni dall'avvio della sperimentazione – ha spiegato Rosario Onorato, Assistant Technical Manager Zespri – non abbiamo ancora delle certezze. Possiamo comunque cautamente dire che finora i risultati sono stati soddisfacenti. Le piante hanno retto bene a un ambiente diverso e, per quanto riguarda la batteriosi, il bilancio è stato positivo: due piante tagliate, circa il 12% delle piante con qualche sintomo registrato e l'85% delle piante sano." Una percentuale, quest'ultima, che può essere considerata molto importante, se si considera l'alto livello di rischio contaminazione presente nell'area sperimentale.

Questo impianto sperimentale ha finora registrato due produzioni soddisfacenti (2012/13 e 2013/14); il costo è stato di circa 80.000-90.000 euro/ettaro.

"Si tratta di una scommessa contro tutto e contro tutti – ha spiegato il Sig. Vona, titolare dell'omonima Azienda Agricola in cui si sta effettuando la sperimentazione – Una scommessa che aveva come obiettivo quello di capire se fosse ancora possibile, dopo il violento impatto della batteriosi, produrre kiwi a polpa gialla. Anche se è ancora presto per trarre delle conclusioni, possiamo dire di essere finora riusciti a ridare speranza a qualcuno."



Accanto alla struttura coperta è stata installata, dal maggio 2014, un'altra struttura con una copertura parziale. Si tratta di un ulteriore esperimento.



In questo caso è coinvolto oltre un ettaro di terreno e, per raccogliere informazioni maggiori, sono state installate plastiche molto ampie, di colori diversi che vanno dal giallo al violetto, passando per il rosso e il bianco. In questo modo si può anche studiare l'effetto che i raggi del sole avranno, in base alle diverse colorazioni, sulle piante e sul batterio.

Le piante interessate sono 711 e appartengono alla nuova varietà a polpa gialla G3 (Gold3 o SunGold), sia maschi che femmine con rapporto 1 a 7. L'impianto è di oltre 3,5 metri di altezza e i costi complessivi di realizzazione si aggirano sui 45.000-50.000 euro ad ettaro.

Una terza prova, realizzata sempre nella provincia di Latina, riguarda un ettaro di terreno gestito esclusivamente da Zespri in cui si trovano piante di actinidia della varietà G3 e di quella classica a polpa verde Hayward.



In questo caso la struttura è in parte coperta e in parte scoperta. Escluse tre file che sono sempre sotto copertura, per le altre vi è un'alternanza di periodi coperti e scoperti, che variano in base alle diverse fasi fenologiche delle piante.



La struttura è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Zespri e l'azienda Aniplast specializzata in teli per frutteti e vigneti.



Nel periodo in cui alcune file di piante sono coperte, altre sono scoperte e viceversa. L'esperimento è partito nel febbraio 2014 e, finora, i disagi maggiori, sono stati legati al vento che rappresenta un fattore di rischio per la tenuta delle coperture.

I costi di questo impianto sono di circa 10.000-15.000 euro in più rispetto ad un normale tendone. E' però importante tener presente il problema dell'usura, che richiede un cambio della struttura ogni 5 anni. La vegetazione attorno alle piante è lasciata volutamente allo stato spontaneo, proprio per incentivare la trasmissione del batterio PSA al fine di studiarne i comportamenti.



La scommessa ha finora raccolto buoni risultati e riaperto molte speranze per un comprensorio già falcidiato dalla batteriosi. Gli esperti ricordano però che, prima di poter diffondere dati certi, bisognerà attendere almeno 5 anni dall'avvio della sperimentazione e che le piante potrebbero reagire in modo diverso in base alle differenti situazioni ambientali e climatiche.

Contatti:
ZESPRI Fresh Produce Italy Srl
Ufficio Tecnico:
Via dei Rangers 1
Cisterna di Latina (LT), Italy
Tel.: +39 06 96911036
Fax: +39 06 9692230
Email: italy@zespri-europe.com
Web: www.zespri-europe.com