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Alla Convention di ieri a Bologna

Francesco Pugliese: Conad chiede responsabilita' e unione d'intenti ai suoi fornitori

Conad cresce, soprattutto nel canale dei supermercati, dove ha raggiunto la leadership nazionale, ma ora chiede ai suoi fornitori - in una logica mutualistica do ut des - di ricevere in cambio servizi, prezzi, innovazione e attenzione diversi da quelli che hanno dato fino a ieri o riservato anche ad altre insegne. Questo il messaggio che il direttore generale di Conad Francesco Pugliese ha lanciato ieri pomeriggio alla Convention "Scegliamo certezze: scenari e partnership", organizzata a Bologna e rivolta a centinaia di fornitori del settore alimentare.



La giornata era iniziata con una tavola rotonda in cui, moderati da Beppe Severgnini, l'amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, l'economista Giacomo Vaciago, il teologo Vito Mancuso e lo stesso Pugliese hanno discusso di collaborazione tra attori della filiera agroalimentare, rapporto tra industria e distribuzione e le migliori strategie di ripresa.

Giovanni Fantasia ha evidenziato come le persone abbiano rivisto tutte le voci di spesa, riducendo gli sprechi e alla ricerca del risparmio. E' cambiato lo stile d'acquisto: la spesa viene pianificata, si confrontano i prezzi, si dispone di un budget rigoroso anche se, in controtendenza, si è disposti a pagare un extra pur di risparmiare tempo. In questo, il ruolo di Internet è assodato: per cercare informazioni, confrontare i prezzi, prenotare e poi acquistare nel punto vendita o condividere opinioni sui prodotti. "Oggi 1 milione di utenti guarda il volantino su smartphone, dalle App delle insegne della Gdo", ha indicato Fantasia.


Da sinistra, Vaciago, Mancuso, Severgnini, Fantasia e Pugliese.

Dopo il calo dei volumi nel 2013, quest'anno, seppure con qualche incertezza, si nota una leggera tendenza al miglioramento. E' l'alimentare a recuperare i volumi persi, in particolare i prodotti Chef in casa (+3,8%), Facili e veloci (+2,3%), Consumi trendy (Happy Hour +2,4% e Gourmet +5,2%), Benessere (+3,4%) e salute (+15,2%). Il prezzo guida le scelte più che in passato, ma non è sinonimo di qualità e le pressioni promozionali elevate sono oramai un ostacolo per una nuova politica di convenienza. Gli italiani non rinunciano alla qualità, è solo che la cercano in modo più efficiente.

Secondo Giacomo Vaciago, professore di Economia monetaria alla Università Cattolica di Piacenza ed editorialista del Sole24 Ore, le famiglie hanno già fatto la loro spending review: hanno ridotto i consumi in linea con il minor reddito disponibile.



"In Italia c'è una ripresa senza crescita, siamo talmente scesi che torniamo su un trend che da anni è negativo. La nostra - ha detto Vaciago - non è stata solo una recessione, una perdita una tantum, ma una caduta di crescita potenziale, c'è un Paese da ricostruire. La vera sfida è la sua produttività".

Ma come si torna a crescere? Non con virtù individuali, bensì con una filiera che funzioni lungo tutte le sue fasi. Insomma, la ripresa arriva ma la crescita ce la dobbiamo guadagnare.


L'intervento registrato di Maurizio Crozza. "Solo chi sa ridere di se stesso può guardare alle cose con obiettività", ha detto Pugliese.

"La nostra è la società dell'incertezza - ha commentato Vito Mancuso - Navighiamo nel mare delle incertezze ma abbiamo bisogno di certezze. E la leadership è la bussola. Da qui l'importanza dei valori etici e del lavoro fa la differenza".

Francesco Pugliese la vede così: "La qualità dei nostri prodotti alimentari è elevata, ma la crisi ha portato incremento della pressione promozionale che è anche peggio, perché crea dipendenza, per questo il consumatore ha tre volte ragione quando chiede la qualità italiana al prezzo più basso. Con le promozioni abbiamo tolto le certezze del giusto prezzo". E ancora: "Le seconde marche, le marchette, non incantano più le persone".

Nel pomeriggio, Giuseppe Zuliani, direttore customer marketing e comunicazione, Alberto Moretti, direttore Canali distributivi e Francesco Avanzini, direttore commerciale hanno presentato a partner e fornitori strategie aziendali, obiettivi strategici e politica di marca.



Confermata la grande attenzione riservata alla comunicazione, con l'obiettivo di rafforzare la marca e creare volume. "Il socio è l'essenza di Conad, il commercio è un fatto di relazione fra le persone, interpreta il vero bisogno sociale di convenienza e di qualità garantita", ha detto Giuseppe Zuliani. E se Conad è prima sul mercato per indice di notorietà, prossimo obiettivo è arrivare alla leadership anche sul Top of mind. Per farlo, spazio ai nuovi media, attraverso web e mobile, ma fidelizzazione del cliente anche attraverso canali di contatto lungo tutto il ciclo di vita.

Rispetto dei ruoli, reattività e organizzazione, queste le parole chiave individuate da Alberto Moretti: "Siamo multicanale e presidiamo il 95% dei bisogni di spesa delle famiglie. Una rete declinata per funzione d'uso che, con 3.000 punti vendita e oltre 3.000 soci imprenditori, rende più efficace la relazione con i clienti".

Nei freschissimi - e quindi anche nell'ortofrutta - il cliente riconosce il valore dell'offerta Conad, per questo l'insegna investirà in quattro specifiche aree di lavoro illustrate da Francesco Avanzini: definizione di offerta di prodotto per diversi canali, caratterizzazione del reparto, gestione operativa e formazione, ruolo del localismo. La marca del fornitore potrà avere un ruolo - vedi i marchi riconosciuti e le eccellenze come le mele del Trentino - ma spazio anche a Sapori e Dintorni per gli Igp, la selezione Conad per prodotti premium e, cuore dell'assortimento, i Percorsi Qualità, oltre alla presenza di prodotti locali.

Per i freschissimi serve completezza, convenienza continuativa, localismi e distintività, oltre a qualità organolettica certificata. E, tra le nuove frontiere presto in attuazione, l'integrazione dei flussi di trasporto e delle filiere logistiche dei deperibili (tutto ciò che viaggia a 0-4 gradi centigradi) per risparmiare ed essere più competitivi.

L'importante per Pugliese è che Conad e i suoi fornitori abbiano una visione comune con gli stessi obiettivi finali. "La condivisione di programmi necessita di affidabilità, di dimostrarsi degni di fiducia". E, nell'ambito delle proprie scelte aziendali, seguire politiche che devono essere differenziate. "Tolte due aziende in Italia, nessuno garantisce pagamenti, puntualità, semplificazione e la crescita che vi sta dando Conad".



Ma nelle relazioni con le aziende contano anche i rapporti che si creano con le persone: "Conad è un'impresa cooperativa fatta di soci e di persone. Noi siamo Conad: le persone che vanno oltre le cose". Sipario. Applausi.