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Molti abbandoneranno la coltivazione

Spagna: una campagna agrumi da dimenticare

La campagna agrumicola spagnola sta volgendo al termine. Considerati i prezzi che mandarini e arance hanno raggiunto a Valencia e in Andalusia, sommati ai problemi di qualità che gli agrumicoltori hanno dovuto fronteggiare, alla lentezza delle vendite sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, la maggior parte degli operatori commerciali è concorde: questa del 2013/14 è stata una stagione catastrofica, forse la peggiore mai registrata.

Nella Regione di Valencia, principale produttrice di arance e clementine di tutta la Spagna, la qualità degli agrumi ha risentito, fin dall'avvio della stagione, della mancanza di colore e dei piccoli calibri. A ciò si sono aggiunte due fitopatie che hanno causato perdite significative. Per questo l'istituto valenciano per la ricerca agricola (IVIA) ha avviato una serie di progetti di ricerca per scoprire le cause e le possibili soluzioni, tra cui complessi trattamenti per prevenire la secchezza, la traspirazione e la scarsa assimilazione del calcio negli agrumi.

In Spagna, come nel resto d'Europa, quest'anno il clima invernale è stato particolarmente mite, un fenomeno che secondo gli esportatori ha influito negativamente sui consumi."

"Per tutta la campagna, la domanda è apparsa fiacca", ha detto un esportatore di Valencia. "Pensavamo che la situazione sarebbe cambiata a metà gennaio, ma anche dopo abbiamo dovuto lottare con un mercato saturo e un domanda stagnante, soprattutto a febbraio e marzo 2014."

Le clementine sono stati gli agrumi che hanno raggiunto i prezzi più ragionevoli, soprattutto nel caso di varietà come Afourer e Nadorcott. "Il problema è stato che i prezzi all'origine erano superiori di quelli sullo scaffale, con i distributori spagnoli che pagavano tra gli 80 e i 90 centesimi di euro al chilo", continua l'esportatore. "Inoltre, se la Spagna vendeva le proprie casse di agrumi all'estero tra i 15 e i 20 euro la cassa, il Marocco lo faceva tra i 12 e i 13 euro".

Nel caso delle arance, che hanno visto un notevole incremento dei volumi di produzione, "i prezzi sono stati terribili per tutta la stagione, a partire dalla varietà Naveline e continuando con Navelate, Navel Lane Late, ecc. E' interessante poi notare come l'abbondanza di agrumi egiziani abbia spinto al ribasso i prezzi, soprattutto per le Navel".

Date le circostanze, molti produttori hanno già deciso di abbandonare la coltivazione: i prezzi bassi non coprono i costi di raccolta. L'esempio più chiaro è quello della provincia di Valencia, dove si prevede che la superficie riservata agli agrumi continuerà a calare, mentre altre coltivazioni frutticole, come il cachi, stanno gradualmente guadagnando terreno.

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: