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Fu primo amministratore delegato di Apofruit

Addio a Romeo Lombardi, padre fondatore della cooperazione agroalimentare italiana

"Ho svolto il mio ruolo con impegno, professionalità e per il bene di tutti? Questa la domanda che mi faccio sempre più spesso negli ultimi tempi, mentre giungo alla fine di una carriera vissuta con entusiasmo e vedo un Paese in difficoltà sempre più grandi".

Così si apriva la lettera che Romeo Lombardi - scomparso ieri pomeriggio, 25 febbraio 2014, all'età di 74 anni - aveva inviato anche a FreshPlaza, lo scorso 29 agosto 2013, nella quale ripercorreva le tappe fondamentali della sua vita professionale: un prezioso susseguirsi di ricordi che costituiscono anche una testimonianza diretta dello sviluppo del settore agroalimentare, dal Dopoguerra fino ai tempi nostri. Quella lettera è oggi il suo testamento spirituale.


Romeo Lombardi, a destra, con Renzo Piraccini e Paolo De Castro.

Nato nel 1940 da una famiglia di produttori agricoli mezzadri, all'età di 16 anni Romeo Lombardi aveva iniziato a lavorare con il padre e, dopo il diploma da perito agrario, era stato assunto dalla Lega Cooperative provinciale, dove negli anni Sessanta ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare i piccoli produttori agricoli nelle prime cooperative agroalimentari.

Fu tra i primi, insieme al professor Giorgio Celli, a introdurre in Romagna la lotta guidata e la lotta integrata per ridurre l'uso della chimica in agricoltura a difesa della salute, del territorio, dell'ambiente e degli insetti pronubi. E' stato un pioniere assoluto della produzione biologica con la costituzione a Cesena della prima biofabbrica in Italia per la produzione di insetti utili, in sostituzione dei pesticidi.

Negli anni Settanta e Ottanta fu tra i protagonisti nello sviluppo verso i mercati esteri, sempre dalla parte dei soci produttori agricoli. Divenne presidente dell'Associazione provinciale delle Cooperative agricole quindi, tra gli anni Ottanta e Novanta, fu interprete della laboriosa attività per l'unificazione delle cooperative ortofrutticole COF, COFA, COBaR e Agrosole in un'unica azienda di cui divenne Amministratore delegato: Apofruit.

Dal 1995 al 2005 è stato responsabile nazionale Ortofrutta di Legacoop Agroalimentare nazionale e ha contribuito in maniera determinante alla prima riforma OCM. Negli ultimi anni, Lombardi si era dedicato con passione alla promozione della sana alimentazione rivolta soprattutto ai bambini delle scuole primarie, divenendo presidente della cooperativa educativa Alimos (già Centrale Ortofrutticola).



Persona di grandissima professionalità, sensibilità e rigore morale, amava in modo incondizionato la musica di ogni genere; così concludeva la sua lettera: "Io ho raggiunto i 73 anni di età e, pur essendo giunto al capolinea di una lunga carriera vissuta nel mondo cooperativo con passione, ancora mi sento di dare un contributo per il rinnovamento e lo sviluppo della Cooperazione, che può essere un validissimo strumento per uscire da questa crisi, se avremo la capacità di rinnovarci e di coinvolgere i lavoratori attorno a progetti territoriali validi per lo sviluppo. L'attività che maggiormente continua ad affascinarmi è quella di nuove idee per una nuova Cooperazione, del tutoraggio di aziende in difficoltà o appena costituite e, in generale, la formazione dei giovani che sono il futuro del Paese".

Il ricordo della "sua" Apofruit

Il presidente, il direttore e il Consiglio di amministrazione di Apofruit Italia in rappresentanza di tutti i soci produttori, dei lavoratori e del gruppo dirigente, esprimono il più sentito cordoglio per la scomparsa di Romeo Lombardi.

La sua competenza e le immense capacità professionali hanno attraversato tutte le tappe nell'evoluzione del settore, dalla rivoluzione dei modelli gestionali alla nascita delle politiche commerciali, dall'avvio dei rapporti con la grande distribuzione fino alle fusioni e al raggiungimento dell’attuale dimensione nazionale.

Nonostante le grandi prove a cui la vita lo aveva sottoposto, alla base della sua azione aveva sempre conservato uno spirito irreprensibile, animato dai valori che hanno fatto grande la cooperazione: solidarietà, mutualità, democrazia.

Pioniere della lotta biologica e dell'innovazione varietale, con lui se ne va un patrimonio straordinario non solo di sapere tecnico, ma soprattutto di spinta ideale.