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Il Centro Agroalimentare Roma (CAR) festeggia dieci anni di attivita' commerciale

Con la medesima sobrietà con cui aveva iniziato la sua avventura, il CAR - Centro Agroalimentare Roma, ha celebrato ieri, 29 ottobre 2013, il traguardo del suo primo decennale.

Al di là delle cifre – 2 milioni di tonnellate di volumi movimentati e circa 2 miliardi di euro di giro d'affari - oggi ci sono numerosi altri elementi di soddisfazione, che il presidente del CAR Valter Giammaria ha richiamato nella sua relazione.

Un complesso, quello del CAR che rappresenta "nel suo genere, la quarta struttura europea dedicata al commercio e alla distribuzione dei prodotti freschi, dopo Parigi, Madrid e Barcellona". E poi il numero degli accessi registrati che, in dieci anni, sono stati oltre dieci milioni.



Ancora: l'essere divenuto produttore di un terzo del proprio fabbisogno energetico – circa 20 milioni di KWh/anno – mediante l'impianto fotovoltaico posto sulle pensiline di copertura dei parcheggi, inaugurato a marzo 2012; e la quota di produzione è destinata ad aumentare. Infine, il valore aggiunto generato – circa 450 milioni di euro, indotto escluso – che da solo rappresenta lo 0,3% del PIL della regione Lazio.



E non mancano le iniziative di valore sociale e di attenzione all'ambiente, presso il CAR. Tra queste ultime, spicca il sistema di gestione dei rifiuti mediante il quale si differenzia il 90% dei solidi urbani prodotti, con un 55% di rifiuto organico recuperato. Di rilievo le attività dedicate al sociale: all'ormai nota scelta di far entrare al CAR i consumatori finali (il sabato e la domenica mattina, circa 300.000 accessi in dieci anni) per permettere l'acquisto di prodotti a prezzi vantaggiosi, si è aggiunto negli ultimi mesi l'accordo di progetto stipulato con il Comune di Roma per il recupero delle eccedenze alimentari.



Venendo più in particolare all'ambito ortofrutticolo, il presidente Giammaria ha ricordato quanto "il legame tra prodotto e territorio" sia uno dei principali elementi caratterizzanti il CAR. Se da un lato, ha spiegato, è "indubbia la vocazione di aprirsi alla globalizzazione di un mercato in continua espansione", dall'altro "la produzione locale resta il nostro cuore pulsante, fattore di differenziazione e di esclusività, e pure di garanzia per la conservazione del patrimonio agroalimentare locale".


Da sinistra: Giammaria, Tagliavanti, Leonori e Pallottini.

Le cifre testimoniano quanto il legame sia stretto: con un chiaro esempio di "filiera corta", più del 30% del prodotto commercializzato al CAR proviene dalle campagne laziali. A questo flusso, se ne affianca uno internazionale altrettanto importante: sono ben 50 i paesi di origine delle merci in arrivo.

Con una superficie utile di 67.653 mq, gli edifici dedicati al Mercato Ortofrutticolo sfiorano il 50% del totale della struttura; ma la quota è superata abbondantemente se si aggiungono gli 8.000 mq della piattaforma grandi acquirenti.


Veduta aerea totale del complesso simmetrico e speculare dei due edifici gemelli riservati al Mercato Ortofrutticolo. Al centro, tra essi, la cosiddetta "piattaforma grandi acquirenti". Foto: Archivio CAR. Clicca qui per una galleria di immagini del centro.

Negli stand del CAR, ciascuno da circa 355 mq, operano circa 90 grossisti ortofrutticoli e 300 agricoltori. Tra le categorie di acquirenti, le prime due in termini di peso percentuale sono quelle dei dettaglianti (36%) e dei mercati, anche rionali, con il 33%.


Il presidente del CAR, Valter Giammaria.

Nel 2012, sono state commercializzate presso la struttura 800.000 tonnellate di ortofrutticoli, per un valore di circa un miliardo di euro (in pratica, la metà del fatturato annuo del CAR). Frutta e ortaggi sono destinati prevalentemente alla città di Roma - la quota della Capitale tocca l'80% - oltre che ad altre province laziali e all'estero, con circa il 10%. Una tendenza in crescita, quest'ultima, frutto dell’ottimo lavoro compiuto dal CAR in tema d'internazionalizzazione. Risultati importanti – ha messo in luce il presidente Giammaria – si sono avuti nel bacino del Mediterraneo, in particolare con Marocco, Tunisia ed Egitto, e in paesi dell'Est europeo, come Romania e Ucraina.


Da sinistra: Zingaretti, Giammaria, Tagliavanti, Leonori e Pallottini.

Insomma, il "modello CAR" – com'è stato definito da molti, ieri mattina – funziona ed è tanto più apprezzabile poiché si tratta di un'impresa il cui capitale è a maggioranza pubblico (90,49%). Non a caso, il Presidente della Giunta Regionale del Lazio, Nicola Zingaretti - dopo aver riconosciuto il coraggio di chi in questi dieci anni ha creduto nel CAR - ha definito il Centro un esempio per il "riscatto etico dell’impresa pubblica di servizi e per la valorizzazione dei meriti professionali".


Nicola Zingaretti, Presidente della Giunta Regionale del Lazio.

A fargli eco Marta Leonori, assessore capitolino per Roma Produttiva (Politiche del Commercio, dell'Industria, dell’Artigianato e del Turismo), che ha sintetizzato: "Il CAR è un esempio di efficienza aziendale e un valore per il futuro".


Marta Leonori, assessore comunale di Roma con delega a "Roma Produttiva".

Dello stesso avviso, Lorenzo Tagliavanti, vicepresidente della CCIAA di Roma. Partendo dalla storia della vecchia struttura mercatale, quella di Via Ostiense, ha elogiato i risultati ottenuti dal CAR e ne ha riconosciuta la vocazione internazionale, acquisita fin da subito.


Il vicepresidente della CCIAA di Roma, Lorenzo Tagliavanti.

Il direttore generale del CAR Fabio Massimo Pallottini, dialogando con la stampa a margine dell'evento, ha spostato in avanti i traguardi aziendali: "I riconoscimenti che il presidente Zingaretti e gli altri invitati hanno generosamente rivolto al CAR sono uno stimolo a fare ancora meglio e di più, sia per la società di gestione sia per le 400 aziende operanti".


Il direttore generale del CAR, Fabio Massimo Pallottini.

Inoltre, ha guardato con ottimismo ai progetti già approvati, per i quali manca solo il definitivo via libera: "In una logica di sviluppo razionale delle infrastrutture, il prossimo inserimento del Centro Carni Comunale all'interno delle superfici già attrezzate e ben servite dalla viabilità nazionale e locale del Centro Agroalimentare di Roma, sarebbe elemento di vantaggio per lo sviluppo economico e occupazionale del Lazio prima ancora che del CAR (sull'ampliamento del CAR, cfr. pure l'intervista esclusiva del dottor Pallottini, rilasciata a FreshPlaza in occasione della recente Fruit Attraction)".



Sulla scia del decennale, infine, il Centro ha lanciato il proprio marchio "Cuor di Car": la scelta punta ad affermare il legame con il territorio, a sostenere la cultura mediterranea, a porre in evidenza il valore della freschezza dell'offerta e della stagionalità dei prodotti. Per questo, "Cuor di Car" vuole essere espressione d'identità, garanzia e trasparenza nel rapporto con i consumatori. Un autentico brand commerciale, dunque, dal quale ci si attende l'aumento della riconoscibilità e, in conseguenza, una crescita delle vendite.

Autore: Emanuele Mùrino
Data di pubblicazione: