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Nessun rischio di diffusione del Citrus Black Spot (CBS) nell'area mediterranea? Il commento degli esperti italiani

Sta riscuotendo molto interesse e qualche critica lo studio presentato all'Unione europea da un gruppo di esperti e ricercatori provenienti da Brasile, Argentina, Stati Uniti, Uruguay, Australia e Sudafrica sul rischio di diffusione del Citrus black spot (CBS). Tale studio contraddice in parte un report firmato lo scorso luglio dall'autorità fitosanitaria europea EFSA in cui si faceva riferimento a un rischio "moderatamente probabile" che questa malattia fungina si diffondesse attraverso il commercio di agrumi e che, di fatto, giustificava la severità delle misure preventive messe in atto dall'Unione europea.



Non ci sono prove, si legge invece nel nuovo studio scientifico, che il fungo si sia diffuso in nuove aree tramite il commercio dei frutti senza foglie, come non è mai stato dimostrato che gli agrumi rappresentino un mezzo di ingresso, radicazione e diffusione del Citrus Black Spot. Si è solo notato che la malattia si manifesta in estate, durante la stagione delle piogge, nelle diverse aree di produzione ma non nelle zone a clima mediterraneo.

Secondo il comitato scientifico internazionale, esistono difetti e lacune nella bozza di valutazione dell'EFSA, che esclude ricerche fondamentali e interi eventi biologici, cosa che rende la sua valutazione del problema passibile di errori.

FreshPlaza
ha contattato alcuni esperti italiani del settore per conoscere il loro parere al riguardo.

Antonino Catara, presidente del Parco scientifico tecnologico della Sicilia, ha così commentato: "Ho esaminato le carte e non mi sentirei così sicuro sulla impossibilità di insediamento del fungo in Europa. La conclusione del panel mi sembra a dir poco semplicistica, anche in considerazione del principio di precauzione. Invece, studiosi con grande esperienza, provenienti da paesi portatori d'interessi, in un batter d'occhio e senza contraddittorio, hanno declassato il rischio e trasformato la questione CBS in un problema qualitativo e non più fitosanitario. Tanto che, a parer loro, non ci sarebbe più bisogno di effettuare i controlli!".

"Hanno cioè annullato il parere di un panel di ricercatori europei che nel 1992 ha concluso diversamente, almeno in termini di probabilità. A cosa serve allora la scheda EPPO? - si è chiesto il prof. Catara - Credo che i Paesi produttori europei sapranno rispondere a quella che è una vera offesa sul piano tecnico-scientifico e della correttezza commerciale".

Il responsabile del Servizio fitosanitario della Regione siciliana, Vito Sinatra, ha aggiunto: "Allo stato attuale, sulla questione Citrus Black Spot degli agrumi provenienti dal Sudafrica e da altri Paesi terzi è aperto un Tavolo tecnico politico in sede di Conferenza Stato - Regioni, promosso dall'assessore per le Risorse agricole e alimentari della nostra Regione, Dario Cartabellotta. La relazione dell'assessore tiene ovviamente conto delle valutazioni tecniche del Servizio che sottolineano la reale possibilità del rischio fitosanitario, così come acclarato da studi scientifici dell'Efsa, fin qui niente affatto smentiti".