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Tra concorrenza estera e consumi ancora troppo deboli

Gianni Amidei (OI Pera): mercato difficile per il prodotto italiano

L'Organismo interprofessionale della pera (OI Pera) ha lo scopo di rafforzare la posizione competitiva del sistema produttivo italiano nel comparto della pera, grazie al coordinamento e alla cooperazione tra i soggetti della filiera.

FreshPlaza ha chiesto a Gianni Amidei (nella foto), presidente dell'OI, una valutazione sull'andamento produttivo e commerciale dell'annata in corso.

FreshPlaza (FP) - Presidente Amidei,
conclusa anche la raccolta della varietà Abate, come sta andando il mercato delle pere?

Gianni Amidei (GA) - Innanzitutto, si conferma una stagione positiva per i produttori per l'intero periodo delle raccolte, con produzioni di Abate leggermente superiori all'anno scorso (10-15%) e percentuali di frutti di buona pezzatura simili al 2012 per Conference e Decana. Le quotazioni sono state buone e, anche a sorpresa, meglio dello scorso anno.

Oggi, nella fase di commercializzazione avvertiamo invece un rallentamento nelle uscite, sia in Italia che all'estero, anche se con quotazioni in linea con le aspettative. La stessa pera William, che in questo periodo dovrebbe essere all'apice del suo commercio, sta risentendo della concorrenza del prodotto estivo francese e anche spagnolo.

Il mercato dell'Est e la Russia, verso la quale l'anno scorso abbiamo fatto un lavoro importante, al momento acquistano buoni volumi dalla Serbia e, per quanto riguarda la pera Conference, da Belgio e Olanda, che hanno raccolto abbondanti quantitativi e li propongono con quotazioni competitive.

Siamo perciò di fronte a un mercato in movimento, in cui peraltro spicca ancora una volta un andamento decisamente deludente dei consumi.

FP - Anche il divieto all'uso dell'Etossichina in fase di conservazione crea qualche inquietudine.

GA - Siamo preoccupati per la tenuta delle pere in fase di conservazione. Pertanto, già dalle ultime fasi in campagna, ci siamo premuniti ponendo massima attenzione alle tempistiche della raccolta, rispettando l'omogeneità dei frutti e chiudendo in tempi rapidi le celle, affidandoci alle novità relative alla frigoconservazione, in particolare lo Smart Fresh e l'Atmosfera controllata dinamica.

Oltre all'eventuale perdita di prodotto, soprattutto riferita al prolungato periodo di conservazione delle pere, spiace constatare che paesi come la Spagna e il Portogallo potranno contare su quest'arma in più per affrontare il mercato. Per questo auspichiamo che dal 2014 possa cambiare qualcosa: o torniamo indietro noi, oppure si va avanti tutti a parità di regole. Da parte italiana, abbiamo fatto tutti i passaggi nei tempi giusti ma a livello politico e organizzativo, nell'ultimo periodo, è venuta meno quella forte pressione che sarebbe stata utile a ottenere una deroga.