Le partite di merce vengono collocate nelle sale esposizione, l'astatore fissa un prezzo di partenza, poi parte l'orologio: gli acquirenti fermano la lancetta e acquistano il prodotto premendo un pulsante. "Si tocca con mano quotidianamente la situazione reale e il prezzo è franco partenza. Siamo un mercato alla produzione, legato alla domanda e anche all'offerta. Il prodotto viene raccolto in mattinata, ritirato, venduto e spedito tutto rigorosamente entro la giornata stessa", spiega Roncarati.
Frutta freschissima, dunque, grazie all'esperienza e la professionalità maturata da Coferasta dal 1965 a oggi.
La sala esposizione.
Il "meccanismo" ovviamente costa in termini di programmazione, coordinamento, logistica, contrattazione. Nulla è lasciato al caso ma, anzi, Coferasta mette a disposizione dei produttori attrezzature e conoscenza per scelta varietale, imballaggi, trasporto e conservazione.
"Libertà di consegna, trasparenza, pagamenti rapidi, in 15-20 giorni, e conoscenza del prezzo in giornata per singola partita sono i nostri punti di forza per il mondo della produzione - continua Gabriele - Oltre alla sede centrale di S. Martino, in provincia di Ferrara, Coferasta dispone di altri 7 centri di raccolta a Renazzo (FE), Borgo Tossignano (BO), Solarolo (RA), Barisano (FC), Gambettola (FC), Alpo (VR) e Fagnano (VR)."
"Il 70% della nostra frutta è destinata al mercato interno: mercati ortofrutticoli, commercianti e negozi specializzati. Per quanto riguarda la Grande distribuzione organizzata e l'estero, ci muoviamo tramite il magazzino di San Bartolomeo in Bosco, con l'apposito marchio SBB (nella foto sotto). Inviamo principalmente nell'Europa dell'est e verso altri paesi: Austria, Ungheria, Romania, Croazia, Slovenia, ecc."
Coferasta muove circa 35.000 ton di frutta l'anno, di cui 13-14.000 ton di pere, 10-12.000 di pesche e nettarine, 3.500 di meloni, 3.000 di albicocche, ecc. per un fatturato vicino ai 40 milioni di euro.
Un commento sulla campagna di pesche e nettarine e uno sguardo a quella delle pere
"La campagna commerciale di pesche e nettarine è stata positiva all'inizio, ma dal 10 agosto circa la situazione è diventata pesante. La stagione era iniziata molto bene con le albicocche, che hanno risposto bene, e anche le pesche e nettarine precoci sono partite con prezzi medio-alti. Da agosto, però, è mancato completamente l'export e anche sul mercato interno, un po' per il maltempo un po' per i minori consumi, la situazione è andata peggiorando. E' mancato completamente l'export verso i paesi dell'est, dove subiamo la concorrenza di Grecia, Serbia e Montenegro", commenta il responsabile export.
"Purtroppo, ci manca la forza, e la volontà, di fare unione, sistema, e ognuno va per sé, senza programmazione o obiettivi comuni. Anche la burocrazia tutta italiana complica parecchio la situazione. E, in questo, lo Stato non ci aiuta."
"Per quanto riguarda le pere, il nostro prodotto principe, la produzione sembra leggermente superiore all'anno scorso e la qualità è buona. A parte nelle zone colpite dalla grandine, registriamo molto entusiasmo da parte degli agricoltori che, dopo la positiva stagione 2012, partono con richieste alte. Ma, davanti alla crisi dei consumi, o anche al divieto d'uso della etossichina - per il controllo del riscaldo in conservazione - forse servirebbe più cautela", conclude Gabriele Roncarati.
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