Da allora la sua importanza e il suo utilizzo sono via via cresciuti e, mentre nei decenni i vari acaricidi si succedevano per poi scomparire progressivamente dalla scena, questo predatore veniva sempre più apprezzato. Oggi si allevano ogni anno diversi miliardi di individui per proteggere ortaggi e frutta in tutto il mondo.

Il successo di questo predatore sta nella sua velocità di azione che gli consente un rapido recupero anche in caso di popolazioni di ragnetto già sviluppate; basti pensare che una femmina adulta preda circa 7 acari al giorno e nello stesso tempo depone oltre 3 uova, dalle quali nascono all'80% altre femmine che già in fase giovanile predano a loro volta diverse uova di ragnetto al giorno.
In ogni caso, la sua specificità e la capacità di ricerca ne permettono e suggeriscono l'introduzione precoce e tempestiva nelle colture più esposte agli attacchi del Tetranychus come cucurbitacee, peperone, melanzana, fragola e piccoli frutti, colture dove "aspettare di vedere il parassita" è sempre una scelta sbagliata.

L'introduzione del predatore nella coltivazione è molto semplice: nei vari prodotti in commercio esso è disperso in un fine materiale inerte, come segatura o vermiculite, che è sufficiente spargere sulle piante.
Il fitoseide è un veloce camminatore; tuttavia, per assicurare la massima uniformità di azione, occorre curare bene il lancio. Un'altra indicazione valida è quella di frazionare la dose totale di lancio - che, a seconda delle colture, può andare dai 10 sino ai 20 e oltre predatori per metro quadrato - in più introduzioni settimanali, così da avere un progressivo insediamento nella coltura e ridurre la possibile interferenza di variabili esterne tra cui in primo luogo quella dovuta all'uso di prodotti fitosanitari.

I fitoseidi sono preziosi e potenti alleati degli agricoltori, una volta acquistati però vanno immediatamente distribuiti per salvaguardarne la qualità garantita dalle biofabbriche. Dopo l'introduzione, spetta al produttore monitorarne e favorirne lo sviluppo con la gestione dell'habitat, curando ad esempio che l'umidità non scenda a lungo sotto il 60% perché non ne risenta la sua fertilità. Con l'arrivo del caldo, anche le alte temperature vanno controllate per non favorire il parassita. Ombreggi e umidificazioni sono pratiche semplici e opportune perché lo scontro tra i due acari faccia prevalere il fitoseide a tutto vantaggio della riduzione della chimica, della salute delle piante e della qualità della produzione.

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