Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Trattamento postraccolta con chitosano per il controllo delle infezioni fungine sulle fragole

La fragola (Fragaria x ananassa) è un frutto particolarmente deperibile durante la conservazione postraccolta: è suscettibile alla disidratazione, alla manipolazione, ai marciumi ed a disordini fisiologici.


Fragola infetta in campo da muffa grigia e da marciume acquoso.

La muffa grigia (Botrytis cinerea) ed il marciume acquoso (Rhizopus stolonifer) sono i principali marciumi postraccolta della fragola. Le infezioni da Botrytis possono verificarsi già in campo durante la fioritura, dopodiché il fungo rimane quiescente sui residui fiorali colonizzati fino alla raccolta e si manifesta durante la fase postraccolta, con condizioni di umidità più elevate, e ciò determina gravi perdite di prodotto. Questo fungo è in grado di svilupparsi anche a basse temperature prossime a 0°C.



Marciume acquoso (a sinistra) e muffa grigia (a destra) in postraccolta.

Rhizopus si sviluppa a temperature superiori a 4-6 °C, normalmente questo fungo colpisce la fragola in campo al verificarsi di elevate condizioni di umidità (piogge in pieno campo oppure coltivazione in tunnel). Infine, ci possono essere infezioni anche da Penicillium spp. (muffa blu) e da Mucor spp. (marciume deliquescente), ma sono meno frequenti.


Infezioni di muffa grigia e muffa blu sullo stesso frutto.

In agricoltura convenzionale, queste malattie sono generalmente controllate utilizzando fungicidi di sintesi dalla fioritura alla raccolta, questa pratica però non è ammessa in agricoltura biologica. Per questa ragione, in questi anni la ricerca ha studiato tecniche alternative all’impiego dei fungicidi di sintesi, in particolare ha valutato la capacità di alcuni composti naturali di stimolare le proprietà antimicrobiche della pianta, come risposta di resistenza a questi agenti patogeni.


Infezioni che partono dai residui fiorali infetti, albergati sotto i sepali, che vengono colonizzati per primi.

Un gruppo di ricerca dell’Università Politecnica delle Marche (Romanazzi et al., 2013) ha valutato l’efficacia del chitosano e di altri composti induttori di resistenza nelle piante nel controllare le malattie fungine postraccolta della fragola.

Per lo studio, i ricercatori hanno prima confrontato con il formulato commerciale idrosolubile di chitosano le soluzioni ottenute sciogliendo il chitosano in:
  1. acido acetico
  2. acido glutammico
  3. acido formico
  4. acido idrocloridrico
per un totale di 5 trattamenti più il controllo (frutti non trattati).

Successivamente, gli stessi ricercatori hanno valutato l’efficacia nel controllare i marciumi postraccolta di:
  1. formulato commerciale di chitosano,
  2. benzotiadiazolo,
  3. oligosaccaridi,
  4. lecitina estratta da soia,
  5. calcio con acidi organici,
  6. estratto di Abies sibirica,
  7. estratto di Urtica dioica,
per un totale di 7 trattamenti più un controllo.

Per la sperimentazione si è utilizzata la fragola cv "Camarosa", le fragole sono state coltivate secondo i dettami dell'agricoltura biologica, sono state raccolte quando i 2/3 della superficie avevano raggiunto la colorazione rossa; i frutti raccolti erano senza difetti e di dimensione uniforme.

Successivamente, le fragole sono state immerse nelle diverse soluzioni per 10 sec in 5L di volume, asciugate all'aria per 1 h, poste in contenitori di plastica e conservate a temperatura 0±1 °C e 95-98% UR (umidità relativa), ed infine esposte per 3 giorni a 20±1°C e 95-98% UR per simulare il punto vendita.


Frutti trattati con il formulato idrosolubile a base di chitosano (a destra) e testimone (a sinistra). Clicca qui per un ingrandimento.

Durante la conservazione, i ricercatori hanno valutato la percentuale di frutti alterati utilizzando una scala empirica con un intervallo di valori da 0 a 5, in cui:
  • 0 indicava frutto sano,
  • 1 indicava frutto con una superficie danneggiata da 1 a 20%
  • 2 indicava frutto con superficie danneggiata da 21 a 40%
  • 3 indicava frutto con superficie danneggiata da 41 a 60%
  • 4 indicava frutto con superficie danneggiata da 61 a 80%
  • 5 indica un frutto con una superficie danneggiata >81%
Dai risultati è emerso che non ci sono differenze di efficacia fra il chitosano disciolto nelle diverse soluzioni acide ed il formulato commerciale idrosolubile, entrambi hanno controllato efficacemente sia la muffa grigia sia il marciume acquoso nelle fragole conservate per 3 giorni a 20±1°C. In generale, i trattamenti con chitosano hanno ridotto la muffa grigia del 61-73% ed il marciume acquoso del 77 -88%, a seconda della soluzione. I risultati migliori si sono ottenuti utilizzando il chitosano sciolto in acido acetico, il chitosano sciolto in acido formico ed il formulato commerciale idrosolubile.

Ciononostante, il chitosano sciolto in soluzioni acide ed il formulato commerciale differiscono enormemente nella preparazione: il chitosano sciolto in acido deve essere preparato 2 giorni prima dell'uso per controllare ed aggiustare il pH della soluzione, mentre il formulato commerciale è una polvere da sciogliere in acqua 1-2 ore prima dell'applicazione. La maggior facilità di preparazione del formulato commerciale risponde meglio alle esigenze di praticità richieste dall'operatore, pertanto a parità di efficacia è preferibile utilizzare il formulato commerciale idrosolubile.

Per quanto riguarda la seconda parte della ricerca relativa alla valutazione di composti induttori di resistenza nella pianta, il formulato commerciale del chitosano e tutti i composti sperimentali saggiati hanno significativamente ridotto lo sviluppo di muffa grigia, marciume acquoso e muffa blu sulle fragole. In generale, il chitosano, il benzotiadiazolo ed il calcio con acidi organici sono risultati i trattamenti più efficaci riducendo rispettivamente la muffa grigia del 79%, 73% e 70%, e la muffa blu del 90%, 84% e 71%. Il chitosano ed il calcio con acidi organici sono risultati i più efficaci nel contenimento del marciume acquoso riducendo l’infezione del 84% e del 79%, rispettivamente. In generale, il formulato commerciale del chitosano ed il trattamento con calcio ed acidi organici sono risultati i trattamenti più efficaci e con un maggior spettro d’azione.

I ricercatori concludono evidenziando l'importanza di proseguire la ricerca saggiando questi stessi composti, che sono risultati efficaci nel controllare le infezioni postraccolta sulla fragola, già in campo, durante la fioritura e alcuni giorni prima della raccolta per incrementarne ulteriormente l’efficacia. L'attività è stata condotta nell'ambito del progetto europeo EUBerry (www.euberry.univpm.it).

Lavoro di ricerca originale.
Romanazzi G., Feliziani E., Santini M., Landi L., "Effectiveness of postharvest treatment with chitosan and other resistance inducers in the control of storage decay of strawberry", 2013, Postharvest Biology and Technology, Issue N. 75, pagg. 24-27. Per maggiori informazioni: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0925521412001809