Gargnano (BS): rifiorisce l'ultima limonaia
Considerando la notevole importanza documentale della struttura, Gandossi si è sempre prestato volentieri a guidare su prenotazione i visitatori (0365 71840). La guida è gratuita e si viene accompagnati tra le "còle" (le terrazze coltivate) con i racconti e gli aneddoti del proprietario, imparando a conoscere il significato di strani riferimenti dialettali come i pilàster, i sparadòss, le filarole e il gremiàl, un recipiente in pelle d'asino usato per la raccolta dei limoni.
Nel magazzino degli attrezzi (il casèl) ci si imbatte negli utensili del mestiere circondati da gerle di svariate dimensioni, testimonianze di un lavoro, quello della coltura del limone, che a partire dal XIII secolo fino alla fine dell'800, ebbe uno straordinario sviluppo sulla sponda occidentale del lago di Garda. Per la delicatezza della coltura, d'inverno la limonaia deve essere coperta con assi in legno e pareti mobili dalle ampie vetrate. A primavera le travi vengono smontate.
"Col passare degli anni - racconta Gandossi - la cura e la manutenzione della struttura sta diventando problematica. Fortunatamente mi danno una mano mio figlio Fabio e alcuni amici a tener viva questa passione".