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Di Giambattista Pepi

L’azienda Piombo di Ragusa lancia gli ortaggi - target: esaltare le caratteristiche organolettiche dei prodotti in funzione del consumo finale

Ortaggi – target. Ovvero come esaltare le caratteristiche organolettiche degli ortaggi attraverso la trasformazione ed il consumo finale.

Con questa semplice ma intuitiva strategia commerciale, Piombo, l’Associazione semplice tra produttori singoli di Ragusa (Sicilia), specializzata nella produzione di ortaggi in serra ed in pieno campo, intende fronteggiare la volatilità delle quotazioni sui mercati di riferimento e la contrazione della domanda di consumi. Fattori, questi, che stanno mettendo alle corde il comparto italiano dell’ortofrutta.


Peperoni in pieno campo.

"Gli ortaggi non sono tutti uguali, anche se lo sembrano. Ciascuna varietà ha caratteristiche in comune con le tipologie della stessa specie ma nello stesso tempo caratteristiche che la rendono diversa", spiega Sandro Gambuzza, dirigente e marketing manager dell’azienda Piombo. "Ecco, noi abbiamo studiato e pensato che occorre esaltare, attraverso le tecniche del marketing e la comunicazione al consumatore, le caratteristiche organolettiche dei nostri prodotti in funzione del consumo finale che se ne deve fare".


Pomodori in serra.

Non è l’uovo di colombo, d’accordo, ma una semplice intuizione, che ubbidisce perfettamente, però, al delicato momento attraversato dall’economia italiana e dalla domanda di consumo, più riflessiva e prudente a causa del calo dei redditi e dell’aumento della disoccupazione. In questi casi, occorre agire stimolando il consumatore ed attraendone la fantasia per poi orientarlo verso acquisti mirati in funzione dei consumi.

Piombo ha, pertanto, "ridisegnato" la propria filosofia produttiva ("essere presente sul mercato tutto l’anno con il maggior numero possibile di referenze merceologiche") in funzione della nuova strategia commerciale legata alla finalizzazione dei prodotti.
"Per ciascuno dei sette pomodori prodotti, ad esempio, abbiamo previsto una sua utilizzazione" spiega Gambuzza. "Così, ad esempio, il Datterino è un pomodoro adatto ad essere consumato in insalata perché croccante e perché rievoca i sapori di una volta".


Pomodorini.

Nelle insalate dove il pomodoro deve spiccare sugli altri ortaggi è consigliabile usare il Piccadilly per via della sua grossezza. Va per insalata, ma è verde, il Costoluto. Sono destinati, invece, a figurare nei contorni i pomodori Pizzutello (o mini San Marzano) per la forma e la buccia sottile e il Ciliegino a frutto intero. Per preparare sughi e salse, è "obbligatorio" l’uso del Pomodoro a grappolo grazie alla grossa pezzatura ed alla polpa consistente ed, infine, lo Cherry serve per stuzzicare l’appetito e dunque, è indicato per gli aperitivi.


Pomodoro a grappolo.

"Replichiamo la stessa strategia per tutti i prodotti. In particolare le patate (la gialla va per le fritture, perché tiene l’olio e diventa croccante, la bianca per i purè perché farinosa e la rossa per il forno perché cattura gli aromi), le melanzane (la lunga per fare rondelle; la Violetta destinata ad essere mantecata e perché trattiene di più gli aromi ed, infine, la Globosa, che finisce in Parmigiana), i peperoni (il Quadrato da fare arrosto, il Corno di Bue, che finisce ripieno ed i Peperoncini piccanti da usare per condimento). Qui poi occorre a sua volta distinguere i peperoni per colorazione: il colore varia in rapporto al grado di maturazione. Così i gialli sono più dolci, i rossi più piccanti", dice Gambuzza.

Infine, la Carota e la Zucchina. "Il Carotone serve per fare rondelle e quarta gamma, la Carota Novella classica per gli usi più disparati e la Baby Carota per gli snack. Anche le zucchine vanno distinte. La Zucchina scura è da preferire per fare zuppe e minestroni, le striate per le fritture e le bianche per lessi e bolliti".


Carote in vassoi.

Nella nuova strategia aziendale s’inquadra anche la scelta di integrare il ciclo produttivo con la trasformazione dei prodotti dei soci in sottolio e sottaceto. "Una produzione ristretta, ma di altissima qualità", precisa Gambuzza. "E’ un progetto, che vale un milione di euro, ma ora è, per così dire, in stand-by. Lo tireremo fuori al momento opportuno. O, meglio, quando l’economia italiana tornerà a crescere".

Ma cosa si attende dal 2010 un’azienda moderna e versatile come Piombo? "E’ difficile fare previsioni" risponde Gambuzza. "Le attese ci sono. Contiamo di recuperare il calo di fatturato registrato l’anno scorso, ma i ricavi dipendono strettamente da due fattori: le rese ed i prezzi. Noi non siamo come un’industria, che fa oggetti in serie. L’azienda agricola per sua natura è soggetta agli eventi meteorologici, alle performance degli impianti, alle quotazioni dei prodotti sul mercato, e dunque alla legge della domanda e dell’offerta".


Linea di confezionamento delle carote.

L’azienda agricola Piombo è situata nella fascia costiera sud orientale della Sicilia e riunisce sei soci. Produce fin dagli anni Cinquanta su una superficie agraria utilizzata di 1.000 ettari (920 a pieno campo, 60 di serre fredde convenzionali, e 20 ettari di tensostrutture innovative, con film plastici, reti ombreggianti ed anti-insetto) una serie di prodotti orticoli in ambiente protetto ed a pieno campo: Carote Novelle di Ispica e carote in genere, Pomodori, Patate, Peperoni, Zucchine, Angurie quasi tutto l’anno con l’eccezione di luglio ed agosto, mesi durante i quali si preparano le campagne commerciali), occupa 22 addetti e assicura al comprensorio oltre 40mila giornate lavorative annue.


Patate novelle in Vertbag.

La Produzione lorda vendibile ammonta a 30.000 tonnellate annue. Il fatturato, che oscilla mediamente tra i 10 ed i 12 milioni di euro, nel 2009 ha subito una contrazione del 15%. E’ realizzato per il 50% in Italia e per il restante 50% all’estero (Germania, Austria, Svizzera, Paesi scandinavi).



Disciplinari specifici garantiscono che ogni prodotto sia ottenuto mediante l’applicazione di tecniche colturali appropriate. La difesa fitosanitaria segue i principi della "lotta integrata", che limita allo stretto indispensabile l’impiego di specialità chimiche preferendo ricorrere ai mezzi biologici, fisici ed agronomici. I principi attivi vengono scelti valutando l’efficacia e l’impatto sull’ambiente. Non a caso da dieci anni oltre 100 ettari di superficie sono coltivati con metodo biologico e la produzione è certificata da QC&I. Ogni passaggio del ciclo produttivo, inoltre, è registrato e documentato da un sistema che codifica la "rintracciabilità": dalla semina fino al confezionamento ed alla spedizione.

L’azienda Piombo per l’attività di produzione, confezionamento e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli è dotata del Sistema di qualità conforme alla norma UNI EN ISO 9001 ed applica i requisiti previsti dal sistema GlobalGAP. L’azienda, infine, lavora con due brand: Piombo e Orto Ibleo.

L’Azienda Piombo in cifre:
Soci: 6
Addetti: 22
SAU: 1.000 HA (920 Ha a pieno campo, 60 Ha a serre e 20 Ha di tensostrutture)
PLV: 300mila quintali.
Fatturato 2009: 12 milioni di euro
Mercati: Italia (50%) Estero (50%)

Contatti:
Associazione semplice tra produttori agricoli Piombo
S.P. Piombo Pace Km. 2
97100 Ragusa – Italia
Tel. + 39 0932 821570 821780
Fax.+ 39 0932 821213
E-mail: info@piomboweb.it
Web: www.piomboweb.it




Data di pubblicazione: