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Dal summit anguria di Basf

L'anguria del futuro sarà sempre di più senza semi e di dimensioni contenute

In Germania, il 30 per cento dei consumatori di anguria la acquista solo senza semi, in Italia la percentuale di "puristi" è dell'8%. Chi compra entrambe le tipologie si trova per il 55% in Germania e per il 42% in Italia. La tendenza perciò sembra chiara, pur essendoci sempre spazio per il prodotto tradizionale. Sono alcuni dei concetti emersi ieri 28 ottobre 2025 a Roma, in occasione del Summit Anguria 2025, perfettamente organizzato da Basf – Nunhems (e moderato da Laura Mazzini, marketing Basf - Nunhems), al quale ha partecipato circa un centinaio di produttori e commercianti di angurie italiani.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itWilliam Cavalieri

William Cavalieri, country manager Basf Nunhems, ha esordito dicendo che "oggi ci troviamo insieme a voi che rappresentate la filiera dell'anguria in Italia. Lo scopo della giornata è raccontare, immaginare e costruire il futuro dell'anguria".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itMirko Barbieri

Secondo Mirko Barbieri (regional head EMEA east Basf Nunhems), "l'innovazione è alla base del nostro lavoro. Quando parliamo di anguria, tutto parte da una ricerca genetica proiettata al mercato e al consumatore finale. Dando un'occhiata alla nostra storia recente, nel 1999 abbiamo introdotto le prime sugarbaby seedless. Abbiamo continuato comunque la ricerca sulle tradizionali, specie nel segmento precoce. Nel 2005 abbiamo introdotto varietà commerciali mini con microseme. Nel 2017 abbiamo introdotto la mini senza semi nera. Nel 2025 abbiamo inserito una mini senza seme, verde esternamente. Oggi abbiamo un ampio assortimento, ma stiamo ancora investendo nella ricerca per offrire novità. I segmenti principali su cui stiamo lavorando sono le mini con microseme: i primi materiali saranno in campo già la prossima stagione e sentirete un elevatissimo livello organolettico. Altro pilastro saranno le angurie supermini, da un kg o meno, su misura".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

Elisa Macchi, direttore di CSO Italy ha illustrato una panoramica nazionale. "Le superfici investite ad anguria nel 2025 sono stati 17.836 ettari. Erano poco meno di 16mila nel 2022 poi vi è stato un trend di crescita. Il 20% è coltivato nel nord d'Italia, il resto al centro e al sud. In Europa il primo paese produttore è la Spagna con quasi 22mila ettari. Nel 2025 in Italia la produzione è stata di 1.160.451 tonnellate. La produzione così elevata e la sovrapposizione dei trapianti, insieme all'incidenza del clima, ha causato qualche problema commerciale. Il prezzo medio è stato leggermente inferiore al 2024, ma le tradizionali hanno sofferto di più mentre le midi hanno retto meglio".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

"Circa i mercati di destinazione, la Germania importa intorno a 450mila tonnellate di anguria (dati 2024). La Spagna è il principale Paese a rifornire questo mercato, con circa 240mila tonnellate (trend in leggero calo), mentre l'Italia è in crescita e ha mantenuto quote di mercato. La Francia in totale importa 255mila tonnellate, e i principali fornitori sono Spagna e Marocco, l'Italia vi esporta 20mila tonnellate. Crescita esponenziale in Gran Bretagna, con l'Italia che vi esporta 7000 tonnellate, in crescita rispetto alle 2000 tonnellate di alcuni anni fa. L'Italia, in totale, nel 2024 ha esportato 300mila tonnellate con un prezzo medio di partenza di 0,56 euro/kg".

"Riguardo ai consumi interni, negli ultimi 5 anni in Spagna, Italia e Gran Bretagna sono aumentati. Il dato interessante è che in alcune nazioni se ne consuma poca e quindi ci sono margini di crescita. In generale non dobbiamo fare la corsa sui prezzi, ma differenziarci sull'innovazione e la riconoscibilità", ha concluso Elisa Macchi.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itSergio Grasso

Sergio Grasso (Nielsen) ha parlato di consumi in Italia e Germania. La ricerca è stata effettuata un mese fa su 1000 famiglie in Italia e 2500 in Germania. Si acquista l'anguria perché è un prodotto rinfrescante e, in Germania, è visto come un prodotto versatile, che piace a tutti.

"I consumatori sono 35 milioni in Italia e 52 milioni in Germania. Rispetto alle fasce d'età, i maggiori consumatori sono bambini fra 4 e 13 anni, e poi la fascia da 35 a 44 anni. I driver di scelta sono la qualità, la leva prezzo, il colore. Circa i prodotti senza semi, in Italia è un driver al 22%, in Germania al 45%. Considerando il peso, non c'è un formato preminente, però l'intera mini (3 kg) sembra incontrare buone preferenze (30% Italia, 47% Germania), mentre in Germania ha successo anche la intera media (4-6 kg)".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

"Un italiano su 3 acquista angurie una volta la settimana, e, in Italia, per lo più in Gdo (57%, 26% discount, 17% altri canali). In Germania il 30% compra solo senza semi, in Italia l'8% compra solo senza semi. In Italia il 42% compra entrambi, in Germania il 55% porta a casa sia con sia senza semi.

Cosa chiedono i consumatori? In Italia, vogliono suggerimenti su come sceglierla, ad esempio informazioni sull'origine e sulla tracciabilità. In Germania, prima di tutto chiedono frutti ancora più piccoli, senza imperfezioni, informazioni più chiare su origine e tracciabilità".

Fermarsi per riflettere
Non si deve sempre correre, ma occorre anche fermarsi e pensare. È uno dei concetti espressi da Daniela Sensini, della società di consulenza "Facciamo 31" che ha parlato di come intercettare e soddisfare al meglio i consumatori. "Aboliamo il 'si è sempre fatto così'. Le parole killer del cambiamento sono 'se', 'ma', 'però'. Attenzione a quelle aziende che 'non hanno problemi': forse non li hanno per ignoranza e perché alcune dimensioni non le vogliono affrontare? Le aziende chiudono perché l'ignoranza si basa su una mancata consapevolezza, chiedendosi 'ciò che sto facendo è funzionale per raggiungere i miei obiettivi?'. Occorre il salto dal 'fare' al 'pensare'. Troppo spesso si fa, ma si pensa poco. Certi imprenditori hanno paura di fermarsi a pensare, la ritengono una perdita di tempo se non si 'fa'. Invece occorre pensare e sempre di più".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itDaniela Sensini

"Molto spesso rifiutiamo il cambiamento perché non lo conosciamo e preferiamo rimanere nelle nostre sicurezze. Non date per scontate le cose banali, ad esempio il 'cliente'. I nostri interessi e i nostri bisogni li fortifichiamo se abbiamo un pensiero 'cliente-centrico'. Il cliente spesso compra con il cuore e convalida con il cervello. Si acquistano spesso cose desiderate, non necessariamente utili. La ditta svedese Ikea non vende solo mobili a buon prezzo, ma anche la vostra capacità di costruire e così siete soddisfatti due volte: avete il mobile e siete fieri di voi stessi per avercela fatta. La cedrata Tassoni, caduta nel dimenticatoio per diversi anni, poi è stata rilanciata con un re-branding".

© BASF Italia SpAFoto di gruppo per Basf Nunhems

"La crescita non esiste senza cambiamento, ma esistono cambiamenti senza crescita. Occhio a non far fare la comunicazione 'a mio cuggino'. Alla comunicazione occorre mettere professionisti con capacità specialistiche. E voi qui presenti in sala, perché non collaborate invece di farvi concorrenza? Giocate uno contro l'altro o cercate strategie comuni? 'E' ora di dire basta alla guerra fra poveri' mi ha detto poco tempo fa un imprenditore. Ci si salva da sé, ma non da soli. Io suggerisco agli imprenditori di studiare un'ora ogni settimana, approfondendo temi diversi di volta in volta, perché è importante avere competenze sempre più ampie".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itLaura Mazzini

"Ricordate di sub-ordinare gli istinti ai valori. La mia missione è spostare il senso della fatica su un altro campionato, non solo il fare e accentrare, ma quello del pensare, prevenire, far crescere. La fatica sia il mezzo, ma non l'obiettivo", ha concluso Daniela Sensini.

Laura Mazzini ha raccolto, di volta in volta, dei mattoncini da ogni relatore, rappresentati dalle parole chiave. Questi i mattoncini che andranno a costituire la visione futura dell'anguria, come emersa dal summit: innovazione (Mirko Barbieri); informazione (Elisa Macchi); consumatore (Sergio Grasso); disciplina (Daniela Sensini), collaborazione (William Cavalieri).

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