"In Europa le vendite di patate dolci sono in continua crescita", afferma Martin Oudenes, di My Roots and More. Questa azienda olandese importa ed esporta ortaggi a radice, tra cui molte patate dolci. Martin prevede che la domanda europea continuerà a crescere, sia nell'industria sia nel commercio all'ingrosso per il consumo fresco. Il commerciante osserva inoltre che la categoria dei kit pasti continua a guadagnare popolarità. "Le patate dolci sono spesso incluse, ad esempio, nei kit dedicati alle zuppe o a piatti a base di curry".
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Martin nota uno spostamento della quota di mercato delle aree di coltivazione più costose da luoghi come la Spagna e gli Stati Uniti all'Egitto. Questo sviluppo è dovuto alla posizione favorevole dell'Egitto, con tempi di transito brevi, costi di manodopera inferiori e un approvvigionamento idrico stabile dal Nilo. Investendo nello stoccaggio e nella stagionatura, l'Egitto può limitare i danni alla buccia e il marciume, consentendo al paese di rifornire il mercato quasi tutto l'anno. Spesso, dopo circa 100 giorni di crescita, i tuberi rimangono nel terreno per un certo periodo di tempo fino al raggiungimento del momento ottimale per la vendita.
Il rischio di una rapida espansione è la variazione di qualità dovuta a ciò che Martin chiama "cowboy". Egli vede anche un ruolo per l'ispezione sia in Egitto sia nei Paesi Bassi. My Roots and More lavora con spedizionieri regolari. "Sanno cosa vuole il mercato, quindi i nostri clienti sanno che stanno acquistando un buon prodotto. E, poiché ci sono sempre patate dolci, sono coinvolti nella pianificazione", afferma Oudenes.
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La coltivazione olandese rappresenta un piccolo ostacolo per Martin. "Alcuni coltivatori stanno espandendo la loro attività, ma molti hanno già smesso, perché è difficile vendere le patate dolci olandesi all'industria. Rispetto ad altre zone di produzione, il contenuto di sostanza secca è basso, quindi anche la resa di lavorazione è bassa".
Martin afferma che le patate dolci olandesi hanno una resa di circa il 60% una volta lavorate, quelle statunitensi circa l'80%, mentre quelle egiziane si collocano a metà strada. "Questo non è un grosso problema per l'industria, perché spesso è disposta a pagare un po' di più per le patate con una resa di lavorazione più elevata. Le voci di costo principali sono il carburante e la manodopera, il che significa che una resa inferiore per patata ha un impatto relativamente minore sul processo di produzione totale".
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Le prospettive di mercato sembrano buone. "La crescita sta diventando sempre più evidente. Le patate dolci appaiono sempre più spesso nei ristoranti e anche i consumatori le mangiano più spesso a casa. Inoltre, i produttori si concentreranno probabilmente sempre più sui prodotti pronti al consumo".
"Oltretutto, i benefici per la salute stanno diventando più evidenti. Nei Paesi arabi, inoltre, molti piatti sono tradizionalmente a base di grano, che attualmente è molto costoso. Lì, la farina di patate dolci viene testata come sostituto. Ci sono quindi ancora molte opportunità", conclude Martin.
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Martin Oudenes
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