L'industria bananiera costaricana ha pubblicato nuovi dati e risultati tecnici a sostegno dei propri sforzi in materia di sostenibilità sociale e ambientale, in un contesto regionale in cui la produzione agricola deve far fronte a crescenti esigenze normative e ambientali.
Secondo i dati della National Banana Corporation (Corbana), la coltivazione delle banane in Costa Rica fornisce oltre 42.200 posti di lavoro diretti e quasi 100.000 indiretti. Ciò la rende un settore economico vitale nella regione caraibica del Paese. L'industria rispetta gli standard lavorativi regolamentati, come il salario minimo agricolo, l'assicurazione sanitaria, i programmi di alloggio e l'assistenza educativa per i figli dei lavoratori.
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In risposta alle domande sull'uso di prodotti agrochimici nella produzione di banane, Corbana ha presentato i risultati di uno studio condotto da un laboratorio indipendente. La ricerca ha analizzato 54 molecole di agrofarmaci e campioni di frutta in varie fasi del processo di produzione. Nessuna delle molecole è stata rilevata. A oggi non sono stati registrati casi di rifiuto sui mercati internazionali a causa di residui chimici nelle banane costaricane.
Si ricorda inoltre che la legislazione costaricana vieta ai lavoratori di trovarsi nelle aziende agricole durante le applicazioni aeree e regola rigorosamente le distanze e le condizioni per l'irrorazione in prossimità delle comunità.
Corbana ha inoltre affermato che tutte le aziende agricole esportatrici possiedono certificazioni internazionali come Rainforest Alliance e GlobalGAP, che richiedono regolari audit esterni basati su standard di sostenibilità ambientale, sociale e di sicurezza alimentare.
Le misure ambientali comprendono il riciclo di tutta la plastica agricola, l'implementazione di sistemi per ridurre il consumo di acqua negli impianti di confezionamento e l'adozione di tecnologie volte alla conservazione della biodiversità e al controllo biologico dei parassiti.
L'approccio del settore si basa su un partenariato pubblico-privato che incoraggia la ricerca scientifica relativa alla produzione agricola, con l'obiettivo di ottimizzare la gestione del suolo, la fertilizzazione responsabile e la tracciabilità della crescita delle colture.
Corbana ha ribadito che il settore rimane disponibile a collaborare con i mercati internazionali, le organizzazioni tecniche e le agenzie di regolamentazione fornendo informazioni verificabili sui propri processi e standard di produzione.
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