"Raccoglieremo fichidindia per tutto il mese di ottobre", afferma Liborio Morelli, titolare dell'azienda agricola La Leggia. "I frutti hanno mostrato una maturazione precoce a causa del clima. Questa condizione ci ha costretti a raccogliere tempestivamente grandi quantità di frutta. La campagna è risultata molto breve e non si protrarrà fino a novembre, come accadeva prima che i cambiamenti climatici alterassero la programmazione stagionale".
Morelli aggiunge che la campagna del ficodindia agostano è andata meglio rispetto a quella del bastardone. La seconda produzione ha infatti incontrato criticità legate alle condizioni climatiche.
© La Leggia Aziends Agricola
Contesto produttivo e commerciale
L'azienda è attrezzata con strutture per lo stoccaggio dei frutti e mezzi agricoli per la gestione operativa. La commercializzazione è gestita da OPuntia, la prima Organizzazione di Produttori specializzata nell'Opuntia Ficus Indica, situata a San Cono, in provincia di Catania.
I titolari dell'azienda spiegano che le alte temperature e l'assenza di piogge registrate a settembre hanno modificato il ciclo produttivo delle piante. La maturazione del frutto Bastardone (ottenuto dalla seconda fioritura, o scozzolato) si è sovrapposta a quella del frutto Agostano (o primofiore). Questa concomitanza delle due produzioni sta causando una saturazione che i mercati stentano ad assorbire.
I volumi eccessivi di frutta matura hanno determinato una diminuzione dei prezzi. La situazione è aggravata dalla cronica mancanza di manodopera. Lo scarto ha pesato per circa il 15% del raccolto. "Negli ultimi anni, l'industria di trasformazione non ritira più tale scarto per carenza di richieste di mercato. Esso viene quindi utilizzato come concime", sottolinea Liborio Morelli.
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Varietà e competizione estera
Il panorama varietale tipico siciliano comprende tre cultivar. Queste si distinguono per la colorazione del frutto: la Sulfarina (detta anche Gialla o Nostrale), la Sanguigna (Rossa), e la Muscaredda (Bianca o Sciannarina). Questi frutti sono molto richiesti e sono stati oggetto di massicce campagne di comunicazione rivolte ai consumatori. Il fico d'India è percepito come un frutto funzionale, in grado di competere con altre colture salutistiche e prodotti nutraceutici di elevato standard qualitativo.
A eccezione delle ultime settimane, le quotazioni dei frutti sono state remunerative. Il comparto siciliano del ficodindia non evidenzia problemi particolari sul fronte della competizione estera.
La Spagna, ad esempio, presenta una produzione limitata. Il Portogallo potrebbe emergere in futuro come potenziale concorrente. Il Messico è il maggiore esportatore mondiale, ma destina grandi quantità al consumo interno, considerando commestibile l'intera pianta, inclusi i cladodi (pale). Paesi del Mediterraneo come Tunisia e Marocco non registrano grandi produzioni. Al contrario, in Sudafrica, impianti gestiti da operatori europei immettono prodotto da febbraio in avanti, seguendo un calendario commerciale differente da quello siciliano.
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Manodopera e sviluppo futuro
L'imprenditore conclude sottolineando che l'apprezzamento dei consumatori verso il ficodindia è in crescita. Tuttavia, la filiera riscontra da circa due anni seri problemi nel reperimento di manodopera specializzata. Questa carenza riguarda sia la scozzolatura sia la raccolta dei frutti. Questo problema non va sottovalutato nel lungo periodo, poiché costituirà un fattore limitante all'espansione della coltura in nuovi areali di produzione.
Nell'ottica della sostenibilità e dell'innovazione, l'azienda e i suoi soci mirano a valorizzare altre parti della pianta, come semi, cladodi e fiori. Si prevede anche l'utilizzo dei sottoprodotti, quali residui di potatura e frutti di scarto. L'obiettivo è sviluppare nuove attività nei settori energetico e zootecnico (biomasse e mangimi), oltre a una linea di prodotti per il segmento nutraceutico e cosmetico.
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La Leggia Azienda Agricola
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