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Alexander Ankudinov, responsabile esportazioni e logistica internazionale della Amefruits:

"Dopo tre anni difficili, non vediamo l’ora che arrivi una buona stagione dell’aglio"

La raccolta dell'aglio è iniziata un mese fa nel sud della Spagna e ora si sta spostando verso La Mancia, dove ci sono buone prospettive in termini di quantità, qualità e calibri, dopo alcuni anni difficili segnati da condizioni meteo avverse che hanno causato perdite significative.

"Ci aspettiamo la prima buona stagione dell'aglio dopo tre anni difficili. Le piogge sono state favorevoli e, finora, il raccolto si presenta in ottime condizioni. Tuttavia, manca ancora molto alla conclusione della campagna, prevista per agosto", afferma Alexander Ankudinov, responsabile esportazioni e logistica internazionale della Amefruits.

"Dopo tre anni di stagioni negative, il volume complessivo di aglio raccolto è diminuito fino al 40%. Nella campagna 2024/25, alcuni coltivatori hanno conservato il prodotto nelle celle refrigerate, nel tentativo di recuperare le perdite economiche. A causa di questa carenza, un chilogrammo di aglio non trasformato è stato pagato fino a tre volte di più a fine stagione, rispetto all'inizio".

L'azienda, con sede ad Alicante, coltiva e commercializza aglio viola, Spring bianco e viola, e produce aglio sbucciato, pasta d'aglio schiacciata e aglio nero. Gestisce circa 600 ettari di coltivazioni e importa quantità minime. In totale, movimenta circa 30.000 tonnellate di prodotto all'anno.

"I nostri mercati principali sono Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia. Ogni Paese ha le sue preferenze. Ad esempio, la Polonia vuole l'aglio viola, l'Italia lo preferisce bianco, mentre Francia e Germania puntano soprattutto sul viola. Negli Stati Uniti, si preferisce l'aglio di calibro grande venduto sfuso, perché il confezionamento in retine lo rende significativamente più costoso. L'aglio in retine proviene solitamente dalla Cina, dove i costi di manodopera sono contenuti", spiega il responsabile dell'azienda.

"A marzo, il tasso di cambio Euro-Dollaro è salito considerevolmente, da 1,05 a 1,16. Ciò significa che una cassa di aglio sbucciato ora costa il 10% in più, senza contare un ulteriore 10% dovuto ai nuovi dazi doganali. Tutto ciò sta influenzando le vendite e, di conseguenza, gli importatori ci chiedono di ridurre i prezzi per compensare. La situazione è più complessa che in passato", sottolinea Ankudinov.

L'aglio bianco tradizionale e quello viola perdono terreno
"L'aglio Spring bianco e quello viola sono le varietà più coltivate. In realtà, si tratta dello stesso aglio, cambia solo il colore della buccia. Credo che la varietà bianca tradizionale sia sempre meno presente, perché non ha il gambo tra gli spicchi e ha una shelf life più breve nelle celle refrigerate. Abbiamo anche sentito dire che è stato piantato meno aglio viola, che è quello che di solito raggiunge i prezzi più alti, per via del suo sapore intenso. Vedremo se sarà così a luglio e agosto, quando inizierà la raccolta", afferma Ankudinov.

La stagione spagnola si sovrappone a quella della California e della Cina. Alex spiega: "È vero che c'è abbondanza di aglio cinese ed è economico, ma ci sono dei motivi precisi per questo. L'aglio Spring è lo stesso aglio che si può coltivare in Cina, dove però la rotazione delle colture non è sempre attuata correttamente. E alcuni dei prodotti fitosanitari utilizzati in Cina sono vietati nel nostro Paese. Ecco perché l'aglio spagnolo rimane il preferito".

L'aglio è un prodotto che comporta un notevole dispendio di risorse anche energetiche poiché viene conservato a -3 °C per molti mesi. "Questo rappresenta il 30% del prezzo finale", sottolinea Ankudinov. Un altro costo significativo in Spagna, e che invece non è così elevato in Cina, è la manodopera. "Tale costo rappresenta un altro 30% e include la raccolta, la selezione e il confezionamento".

"Un'altra voce di spesa è il trasporto marittimo, generalmente più costoso del 50% rispetto a cinque anni fa. Inoltre, il servizio non è necessariamente migliorato. Ritardi di una settimana o l'obbligo di prenotare i carichi con molti giorni di anticipo sono ormai sempre più frequenti. Esportiamo attraverso il porto di Algeciras che, ultimamente, è troppo congestionato, con gli autisti dei camion che devono aspettare molte ore per consegnare o ritirare la merce".

L'aumento dei costi è ancora più marcato nel caso dell'aglio biologico, il cui prezzo finale può arrivare a essere il doppio rispetto a quello del prodotto convenzionale. Il futuro si profila incerto. "Se ne produce sempre meno a causa della mancanza di prodotti fitosanitari, una quota significativa viene scartata e si registra un'elevata incidenza di calibri piccoli", conclude Ankudinov.

Per maggiori informazioni:
Alexander Ankudinov
Amefruits
+34 966 740 393
+34 661 88 87 83
[email protected]
www.amefruits.com