Non è un buon momento per la produzione di cipolla. La conferma arriva da Michael Valmori, coltivatore di 50 ettari a Lugo, in provincia di Ravenna. "Sto raccogliendo 15 ettari di cipolla precoce. La parte restante è quella prettamente estiva. Al momento, le rese sono basse: su 15 ettari, a fronte di una previsione di raccolta di 1200 tonnellate, ne raccoglieremo 250 circa. E anche i calibri sono inferiori alle attese".
Le cause sono da ricercare nell'andamento stagionale primaverile: "Pioggia, umidità, poca luce, mancanza di principi attivi per contenere le malattie: sono tanti i fattori che hanno causato questo crollo produttivo. Questa cipolla è stata seminata in settembre, mentre quella che raccoglieremo più avanti, su 35 ettari, è stata seminata a marzo e quindi auspichiamo rese maggiori".
I prezzi sono alti, ma non permettono di ottenere una produzione lorda vendibile (plv) adeguata, a causa delle basse rese. Dice Valmori: "Le cipolle escono dal nostro stabilimento a 0,55 euro/kg, lavorate, in leggero aumento. Sarebbe un ottimo prezzo se ci fossero le rese, ma con questi numeri siamo in rimessa. L'auspicio è che nelle prossime settimane, con il nuovo raccolto e rese maggiori, i prezzi si mantengano comunque buoni in modo da compensare, almeno in parte, anche le perdite di questo periodo".
Valmori esporta le cipolle precoci di questo periodo in Germania, più saltuariamente in Francia o Paesi Bassi. "Manca prodotto non solo nella mia azienda - conclude - non sono un caso isolato. L'andamento meteo è stato pessimo per tutti e non solo in Italia, ma anche all'estero. Per questo si prevede una certa carenza di prodotto".
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Michael Valmori
tre V Società Agricola
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