"Nel corso degli anni ho imparato una cosa fondamentale: non esiste la macchina perfetta in senso assoluto, ma esiste la macchina giusta per quella specifica azienda, in quel preciso contesto colturale od organizzativo. È questo il principio su cui si basa ogni nostra scelta tecnica e commerciale, in BFM". A parlare è Fabrizio Bertoluzzo, fondatore di BFM Italy, società che progetta e costruisce macchine agricole e le esporta in tutto il mondo.
E riprende: "Ogni giorno mi confronto con aziende frutticole e vitivinicole che hanno esigenze completamente diverse tra loro: impianti a filari stretti o larghi, terreni collinari o pianeggianti, suoli sabbiosi, argillosi o ricchi di pietre, approcci biologici o convenzionali. In un mondo così eterogeneo, la risposta non può essere standardizzata".
Quando un agricoltore si rivolge alla BFM, non gli viene proposto subito un determinato macchinario. "Iniziamo un dialogo tecnico approfondito, in cui si pongono domande, si ascolta e si analizzano le esigenze. Ci interessa capire, di ciascuna impresa: quale problema vuole risolvere, quali sono le caratteristiche dell'impianto, con quali trattrici lavora, quali sono i vincoli operativi. Questa prima fase di consulenza specialistica è il cuore del nostro approccio".
"Spesso accade che un'azienda ci contatti dopo aver acquistato macchinari standardizzati da grandi costruttori, rendendosi conto che non si adattano bene alla propria realtà aziendale. Con BFM, seguiamo la logica opposta: partiamo dalle esigenze, non dal magazzino".
La macchina proposta dalla ditta BFM può essere:
- un modello esistente configurato ad hoc;
- una versione modificata in funzione delle esigenze operative,
- una soluzione completamente personalizzata.
"Non è raro per noi intervenire con modifiche su misura già in fase di progettazione o pre-consegna. Questa flessibilità ci consente di garantire efficienza, risparmio e soddisfazione duraturi", precisa il manager.
Una scelta tecnica che fa la differenza
Una macchina sbagliata si paga due volte: una all'acquisto, l'altra nel tempo. Una macchina giusta, invece: aumenta la produttività, riduce i consumi, dura più a lungo e porta benefici visibili sin dal primo anno.
"Per questo considero ogni macchina che esce dal nostro stabilimento come una risposta tecnica a un bisogno reale - precisa Bertoluzzo - Non ci interessa vendere "ferro", ma aiutare davvero chi lavora in campo. Il mio consiglio è di non chiedersi solo "che macchina mi serve" ma "quali problemi voglio risolvere". È da lì che si parte".
Per maggiori informazioni:
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