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Annachiara Saguatti, senior analyst di Areté

"Filiera delle patate: urgente il dialogo tra produttori e industria per affrontare la congiuntura di mercato"

Nel suo aggiornamento settimanale, Areté segnala gli highlight più significativi della settimana sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli. Il focus, questa volta, è sulle patate.

Si legge: "I prezzi delle patate da industria quotate su EEX sono stati interessati da una marcata tendenza ribassista, con cali di oltre il 45% su base media mensile tra gennaio e aprile 2025. Tale tendenza ribassista riflette un elevato livello di stock detenuti dall'industria di trasformazione, che in questa fase tende a non approvvigionarsi sul libero mercato ma soltanto dei volumi già contrattualizzati. Una primavera poco piovosa ha favorito una rapida progressione delle semine, che hanno superato il 50% in tutti i principali Stati produttori europei. Si sta dunque diffondendo l'aspettativa di un ulteriore recupero produttivo nel 2025 a livello comunitario, dopo tre anni di produzioni inferiori ai 50 milioni di tonnellate".

FreshPlaza (FP): Quali potrebbero essere le ripercussioni economiche per i produttori italiani di patate da industria, di fronte a un calo dei prezzi di oltre il 45% a livello europeo?
Annachiara Saguatti (AS), senior analyst di Areté: "In seguito al recente drastico calo delle quotazioni del benchmark europeo per le patate da industria, il settore produttivo si trova ora ad affrontare la sfida della redditività, aggravata da costi di produzione, che restano elevati. A marzo 2025, le quotazioni delle patate sono risultate inferiori del 53% rispetto alla media dello stesso mese del 2024. Nello stesso periodo, si sono invece registrati aumenti nei prezzi dell'energia elettrica (+33%), del gas naturale (+48%), dei fertilizzanti azotati (+20%) e potassici (+12%), mentre il prezzo dei fertilizzanti fosfatici è rimasto relativamente stabile. La principale conseguenza economica per i produttori è dunque un possibile calo della redditività della coltura, almeno per la quota destinata al libero mercato. Non si può escludere che questa fase di forte ribasso trovi un argine, o che emergano fattori in grado di innescare un rimbalzo delle quotazioni. Tuttavia, alla luce delle attuali condizioni di mercato, permane una certa cautela nell'impiego dei mezzi tecnici".

FP: In che modo l'elevato livello di stock da parte dell'industria di trasformazione condiziona la contrattazione tra agricoltori e trasformatori in Italia e in Europa?
AS: "L'industria di trasformazione si sta ponendo in una posizione di forza nella contrattazione. Le attuali condizioni del mercato hanno creato allarme nelle principali organizzazioni di produttori: l'UNPT (Union Nationale des Producteurs de Pommes de Terre, Francia) ha pubblicato a inizio marzo un comunicato dai toni molto duri circa a denuncia degli squilibri economici determinati dal recente calo dei prezzi (cfr. FreshPlaza del 13/03/2025)".

FP: La rapida progressione delle semine in primavera potrebbe influire sulla qualità finale del raccolto? Quali sfide agronomiche potrebbero emergere nei principali Paesi produttori?
AS: "Negli ultimi anni, a costi di produzione elevati che hanno limitato la propensione alla semina di patate a causa di una redditività incerta, si sono aggiunti eventi meteo estremi, in termini sia di forte siccità sia di eccessive precipitazioni, che hanno di volta in volta avuto un impatto sulle rese e/o sulla qualità dei tuberi. Un effetto della scarsa qualità del raccolto 2023 è stato un calo della produzione di patata da seme disponibile per la campagna successiva. In relazione alle semine di quest'anno, d'ora in avanti saranno necessarie maggiori precipitazioni nelle aree di produzione nordeuropee, che possano scongiurare il pericolo di una carenza idrica durante l'estate".

FP: Con una possibile ripresa produttiva oltre i 50 milioni di tonnellate nel 2025, quali misure possono essere adottate a livello europeo per evitare squilibri tra offerta e domanda nel settore delle patate da industria?
AS: "Le quotazioni degli ultimi due anni e mezzo hanno testimoniato livelli di offerta insufficienti a soddisfare agevolmente la domanda da parte dell'industria di trasformazione. Per quanto il mercato dei trasformati sia principalmente concentrato all'interno dell'Ue, una delle conseguenze di queste dinamiche è stata per esempio una perdita di quote di mercato da parte degli esportatori europei verso il mercato internazionale, a favore dell'origine nordamericana".

"La domanda di trasformati, tuttavia, continua a crescere a livello europeo e globale e un ritorno della produzione europea di patate oltre i 50 milioni di tonnellate sarebbe una conferma del trend di recupero produttivo, dopo diversi anni di continui cali di produzione nella Ue. Tuttavia, il dato di produzione proiettato da Areté per il 2025, che risulta del 5% al di sopra della media del triennio 2022-2024, si attesta dell'8% al di sotto della media dei 10 anni precedenti. Le attuali condizioni del mercato sono il risultato di un congiunturale rallentamento della domanda (anche in concomitanza con i nuovi raccolti egiziani e con un aumento delle quote di mercato nordamericane nell'ultimo biennio), insieme a coperture lunghe da parte dell'industria, effettuate ancora prima di Natale, quando i prezzi avevano raggiunto livelli simili a quelli attuali, prima di rimbalzare del 101% tra fine novembre 2024 e inizio febbraio 2025. Ciò che l'attuale congiuntura di mercato sta mettendo in evidenza non pare tanto un eccesso strutturale di offerta, quanto piuttosto tensioni diffuse lungo la filiera e la necessità di un profondo dialogo tra la parte produttiva e quella industriale".