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Asparago in Sicilia: cresce il mercato interno ma l'export perde quota

Con l'arrivo di maggio, volge al termine la stagione dell'asparago in Sicilia, iniziata già ai primi di febbraio. Ne ha parlato Enzo Rasà, presidente del Consorzio tra Produttori Agricoli dell'Asparago Sovrano, per fare il punto sull'andamento della campagna produttiva e sul mercato di riferimento.

"La stagione si è rivelata nel complesso soddisfacente, nonostante il maltempo – afferma Rasà – La produzione ha tenuto bene e la qualità del prodotto è rimasta alta. Il consorzio siciliano può contare su circa 50 ettari di superficie coltivata, distribuiti tra le province di Catania, Enna e Caltanissetta. Le varietà principali coltivate sono due: Grande e Vegalim, entrambe di asparago verde".

Asparago verde

Mercato interno in crescita, export in calo
I principali mercati di destinazione dell'asparago siciliano sono le regioni del Nord Italia. L'export, invece, è ormai marginale. "Non esportiamo più come una volta – spiega Rasà – I prezzi in Italia sono migliori rispetto a quelli esteri, quindi sul fronte internazionale non siamo competitivi. All'estero, infatti, le quotazioni dell'asparago sono molto più basse. Le pressioni sul prezzo arrivano principalmente dal Sud America e non solo. Gli asparagi giungono dal Cile, poi successivamente anche dal Perù. Si tratta di prodotto frigo-conservato, o anche fresco trasportato per via aerea. Eppure, riescono a venderlo a prezzi inferiori ai nostri. Anche il mercato inglese si orienta verso merce d'importazione da paesi asiatici, come la Thailandia, dove i costi sono ancora più contenuti. Penso che in futuro si aggiungerà anche la Cina, non appena i costi di trasporto lo permetteranno".

Una produzione costosa?
"Attualmente, la coltivazione dell'asparago in Sicilia resta marginale. È una produzione che richiede tempo e risorse – sottolinea Rasà – Per entrare a regime servono almeno due o tre anni. Inoltre, per ottenere un prodotto qualitativamente valido, in grado di ottenere una remunerazione dignitosa, è necessario coltivare sotto serra o comunque sotto copertura. Spesso si sceglie di coltivare in tunnel per motivi economici; il che, con la maggiore precarietà della struttura, comporta ulteriori rischi d'impresa. Le strutture utilizzate, come i tunnel, sono più fragili rispetto alle serre tradizionali e quindi più esposte ai danni causati dalle intemperie. Questo rende la coltivazione dell'asparago un'attività particolarmente delicata".

Produzione e prezzi
"Sul piano produttivo, le varietà da noi maggiormente coltivate sono Grande e Vegalim – conclude Rasà – Nel corso di questa stagione, ormai in procinto di terminare, la produzione media è stata tra le 3 e le 5 tonnellate per ettaro. Per quanto riguarda i prezzi, il mercato nel 2025 si è mantenuto su livelli accettabili. In media, possiamo dire che il prezzo al chilo è oscillato tra 4 e 6 euro, con punte anche di 7 euro per la categoria extra".

Per maggiori Informazioni:
Enzo Rasà
Consorzio Asparago Sovrano
Contrada Imbaccari Soprano
94015 Piazza Armerina (EN) – Italia
+39 3294267178
[email protected]