"È stato un anno difficile per le melagrane, con prezzi altalenanti - afferma José Luis Heredia, presidente di Progranada Perú - La redditività è inferiore a quella del 2024, soprattutto a causa degli adeguamenti dell'offerta globale e degli alti costi di trasporto".
Il raccolto di melagrane peruviane ha raggiunto un picco di 47.000 tonnellate nel 2022, ma è sceso a 29.000 tonnellate nel 2024. Per la stagione in corso si prevede un ulteriore calo delle esportazioni del 21%. "La raccolta è iniziata con due o tre settimane di ritardo rispetto all'anno scorso. Ma nella seconda metà ci aspettiamo una ripresa, con il 18% di frutti in più", sostiene Heredia.
Il raccolto più limitato è in parte una scelta deliberata. L'eccesso di offerta degli ultimi anni ha portato alla saturazione del mercato e alla depressione dei prezzi. Di conseguenza, alcuni coltivatori sono passati a colture più redditizie come l'uva e i mirtilli. Ora il raccolto più limitato garantisce un equilibrio più stabile tra domanda e offerta e impedisce bruschi cali dei prezzi.
"I prezzi sono attualmente compresi tra 11,40 e 14,25 euro per cartone, ma potrebbero scendere se il raccolto aumentasse", afferma Heredia. L'Unione europea rimane il mercato più importante, con l'80% delle melagrane peruviane. Altre destinazioni importanti sono Regno Unito, Russia, Canada e Stati Uniti.
Tuttavia, gli Stati Uniti rappresentano una sfida a causa dei requisiti obbligatori di irradiazione, che rendono il prodotto più costoso e limitano la capacità di esportazione.
I parassiti e le fitopatie hanno fatto aumentare i costi di coltivazione, richiedendo trattamenti aggiuntivi per soddisfare i severi requisiti di Europa e Asia. Tuttavia, Heredia vede delle opportunità nel processo di trattamento a freddo, che conserva la frutta a 5 °C per 36 giorni. "Questo metodo è già stato approvato e, una volta pubblicato ufficialmente, potrebbe aprire le porte al mercato cinese". Oltre alla Cina, questa tecnica offre opportunità di esportazione anche negli Stati Uniti e in nuovi mercati come Taiwan, Thailandia e Corea del Sud.
I costi della logistica rimangono un grosso ostacolo. "Le tariffe marittime sono aumentate notevolmente", afferma Heredia. Gli elevati volumi di esportazione di uva, mango e mirtilli hanno fatto lievitare le tariffe da 2.375 a 4.750 euro per container, mettendo sotto pressione la competitività.
Per il 2026 il settore punta a rafforzare la competitività attraverso la diversificazione varietale, l'ottimizzazione dei costi e l'espansione in nuovi mercati. Un'innovazione promettente è l'introduzione di Kingdom, una varietà che offre una maggiore produttività e un colore più intenso. Si sta lavorando anche per migliorare le opportunità di finanziamento per i piccoli coltivatori, alcuni dei quali prenderanno il posto delle grandi aziende in via di dismissione.
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José Luis Heredia
Progranada Perú
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