Per molti, la stagione agrumicola è terminata o sta per concludersi. La campagna 2024/25 è stata accettabile, ma altalenante sul fronte dei prezzi. Inoltre, è stata influenzata da aspetti climatici, qualitativi e, soprattutto, da una domanda di mercato che ha lasciato a desiderare, specie in determinati momenti dell'anno. Per le clementine, ad esempio, gli operatori dell'arco ionico specificano che le quotazioni non sono mai scese (per fortuna) al di sotto di una certa soglia. Tuttavia, non si è verificato l'atteso exploit, pur avendo adottato politiche conservative, necessarie per ritardare la maturazione.
Clementine A parlare da Massafra (Taranto) è Floriano Convertino della Convif, una ditta che produce, lavora e commercializza agrumi. "Dopo l'Epifania, l'andamento commerciale è nettamente cambiato: i mercati sono crollati perché ingolfati. I prezzi delle clementine Comune, piuttosto che impennarsi sono diminuiti, contrariamente a quanto desideravamo e pronosticavamo, visto il ridursi dei volumi. A questo, poi, si è aggiunto il maltempo, con piogge e nebbie mattutine, che hanno rovinato il prodotto in maniera irreversibile, generando così un rincaro dei costi di raccolta, causato dalla selezione accurata dei frutti, oltre che timori degli operatori sulla tenuta della merce. La conseguenza è stata un crollo dei prezzi anche di 0,15 €/kg. C'è da dire, però, che per il prodotto grezzo, ad esempio, non siamo scesi al di sotto di 0,45 €/kg, con punte massime anche di 0,70-0,80 €/kg (raccolta a carico del produttore), registrando il picco proprio durante le festività natalizie".
E riprende: "Il prodotto dunque non è stato conforme commercialmente dopo la prima decade di gennaio, facendo così registrare una flessione per le clementine e una nuova impennata per le arance. Anche i volumi esportati di clementine sono diminuiti rispetto alla stagione passata, nonostante la maggiore percentuale di calibri piccoli".
Arance
L'operatore pugliese spiega che, nella stagione in corso, le arance sono arrivate prima del previsto sui bancali ortofrutticoli. "Si sono vendute arance già a fine ottobre, nonostante la maturazione non fosse ancora eccezionale. I prezzi sulla pianta sono stati fin dall'avvio molto alti (0,50-0.55 €/kg). Con l'ingresso sul mercato delle clementine, che avevano registrato un ritardo nell'invaiatura, per le arance si è avuta poi una battuta d'arresto. Dunque, la maggiore attenzione verso le clementine, complice anche la loro facilità di consumo e un gusto più zuccherino, ha fatto ridurre i prezzi per le arance. I commercianti, che in tempi precedenti avevano acquistato a quotazioni elevate, si rifiutavano di vendere i frutti lavorati a 0,60-0,65 €/kg, aspettando magari il momento in cui il mercato fosse più vivace e ricettivo".
Quando poi, a inizio 2025, per le clementine si sono riscontrati marciumi e scarsa tenuta, l'attenzione si è spostata nuovamente sulle arance, che nel frattempo avevano raggiunto una colorazione e un grado Brix ideali, con prezzi per la merce lavorata dai 0,80 fino ai 1,30 €/kg.
"Stiamo procedendo spediti con le arance Tarocco, con cui proseguiremo fino a metà marzo. Abbiamo ancora 10 ettari da raccogliere. I prezzi sono soddisfacenti, malgrado i calibri contenuti in tutti gli areali produttivi. A spingere il mercato è soprattutto la scarsità di prodotto", conclude Convertino.
Per maggiori informazioni:Azienda agricola Convif
74016 Massafra (TA) - Italy
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