Secondo le ricerche più accreditate, nella gestione di una varietà con spiccate caratteristiche di precocità sia più che ragionevole utilizzare un film plastico in grado di indurre la massima precocità possibile sulla maturazione. Altrettanto scontato è l'utilizzo di film plastici che, se destinati a varietà medio tardive, non devono velocizzare i processi fisiologici, con l'obiettivo anzi di conservare le uve sulla pianta il più a lungo possibile e in modo da prolungare ancora la loro conservazione in cella frigo.
Oggigiorno, in riferimento proprio alla tipologia di uve medio tardive, ci si può tuttavia ritrovare in un nuovo contesto, in cui l'ipotesi di conservare il più a lungo possibile il prodotto sulla pianta sia una pratica non più così tanto scontata. Il caso potrebbe essere infatti quello di scenari legati agli eventi meteorologici fuori media, in cui l'andamento climatico autunnale, cioè la stagione più delicata per il successo della conservazione delle uve in campo, potrebbe avere svolte pericolose e improvvise, con il verificarsi ad esempio di piogge intense o umidità persistenti.
In questi casi, appare evidente che la miglior strategia per sottrarsi agli andamenti sempre più imprevedibili delle stagioni, sia quella di avere un prodotto pronto per la conservazione in cella frigo il prima possibile. È qui che potrebbe essere utile ragionare in maniera innovativa: infatti, se una azienda decidesse di attuare questa politica, si renderebbe necessario conoscere in primo luogo quali siano le caratteristiche minime e non trascurabili (come gradi Brix, acidità totale, pH), per poter procedere alla raccolta e all'ingresso in cella frigo.
In secondo luogo, si dovrebbe disporre di film plastici in grado di ottenere la massima precocità possibile, pur essendo utilizzati su uve con ciclo di produzione a carattere medio tardivo.
(In foto a lato, posizionamento centraline climatiche sotto film plastico).
È questa la sfida che raccolta da parte di CREA VE di Turi, Retilplast ed Ermes, grazie a una fattiva collaborazione tra enti pubblici e privati, che sta permettendo di sperimentare e perfezionare, già con incoraggianti risultati sulla varietà Autumn Crisp, le strategie che consentono di disporre di un film plastico mediante il quale si riesce a puntare allo stoccaggio anticipato dei grappoli in cella frigo.
Trasmissione radiazione incidente film testati.
A tale riguardo, Antonio Coletta, coordinatore del progetto e ricercatore del Centro di Ricerca per la Viticoltura e l'Enologia del CREA di Turi (Bari), spiega: "Si tratta di un percorso di nuova impostazione, che tende ad avere il più presto possibile uve strutturate, con adeguata maturazione in campo, in modo da consentire la raccolta e l'avvio del periodo di conservazione il prima possibile. Le prove condotte negli ultimi mesi hanno permesso di testare alcune tipologie di film, classificandole in meno adatte o più idonee a questa nuova strategia e di disporre nella campagna 2024 di uve mature il 4 ottobre, successivamente conservate in cella frigo fino al 5 febbraio 2025 ed esposte in occasione di Fruit Logistica a Berlino".
Clicca qui per consultare i risultati della recente sperimentazione.
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