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Vertical farming protagonista a Pordenone il 12 e 13 febbraio 2025

Al via la quarta edizione della fiera Novelfarm

NovelFarm 2025 apre il dibattito su fiscalità, tecnologia e nuovi modelli produttivi nel vertical farming. La manifestazione fieristica torna il 12 e 13 febbraio prossimi a Pordenone Fiere per la sua 4a edizione. In apertura i protagonisti del settore in campo aziendale e della ricerca fanno il punto sul settore.

L'appuntamento sulle novità fiscali è per le 10 del 12 febbraio a Pordenone Fiere, con l'apertura della quarta edizione di NovelFarm, la mostra-convegno internazionale sulle innovazioni in agricoltura indoor e vertical farming. Il tema è lo stato dell'arte a 360 gradi sulle nuove tecniche agricole in ambiente controllato nel nostro Paese. Protagonisti alcune delle personalità di riferimento del settore, che sta innovando un settore iper-normato e iper-controllato dalle politiche pubbliche non solo in Italia ma in tutta Europa.

L'agricoltura gode di regimi fiscali e contrattuali propri che ne influenzano in positivo la redditività e la sostenibilità economica. L'allineamento progressivo dei regimi fiscali tra colture tradizionali e quelle in ambiente controllato, soprattutto in ambito urbano, si sta rivelando una chiave importante della diffusione di queste ultime nel nostro Paese, con un approccio pragmatico da parte delle aziende. Con la recente riforma fiscale ormai le colture fuori suolo e in primis il vertical farming sono equiparate alle colture tradizionali, ossia tassate per reddito catastale. Resta ancora da fare, soprattutto in ambito urbano.

Ad oggi solo la regione Lombardia tratta le vertical farm poste in ambiente urbano come installazioni agricole. In realtà, l'opportunità non è stata a quanto risulta pienamente sfruttata ancora, soprattutto per il costo degli immobili urbani, ben diverso da quelli siti in ambito periurbano o di campagna. L'idea, perseguita con successo in altri Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, ma anche il sud-est asiatico, di riutilizzare edifici costruiti con altre destinazioni non è mai decollata da noi, perché comunque al prezzo di partenza vanno aggiunte importanti spese di ristrutturazione.

Il nodo del finanziamento iniziale esiste ma a giudicare dalle esperienze di vertical farm oggi attive in Italia non presenta eccessive difficoltà. A fronte di un business plan credibile trovare finanziamenti è fattibile, come tutte le statistiche mostrano. Lo spiegherà Roberto Serra, partner di BIP, la più grande azienda italiana di consulenza aziendale, nella sua relazione introduttiva a NovelFarm, mentre dal punto di vista legale sarà possibile ascoltare l'esperienza diretta di uno dei maggiori player italiani, Planet Farms, dalla voce della responsabile dell'Ufficio Legale, Giorgia Conte. Gli aspetti fiscali saranno invece affidati al maggiore esperto italiano del settore, il professor Maurizio Interdonato di Cà Foscari.

Trovare i soldi e le vie normative non è tutto, anzi è solo l'inizio. Un impianto per la coltivazione fuori suolo richiede molta tecnologia e soprattutto scelte da fare da subito, in sede di progettazione. Le possibilità a disposizione sono ormai molte: idroponica flottante o con substrati innovativi, aeroponica, singolo piano o multipiano, gestione dell'illuminazione ibrida o totalmente artificiale, diversi gradi di automazione, dai robot in serra alle serre robot, ispirati ai magazzini verticali automatici.

Matteo Benvenuti di Vertical Farm Italia, che da dieci anni fa formazione a tutti i livelli nel settore, lo spiegherà raccogliendo le raccomandazioni in un decalogo per l'aspirante vertical farmer. All'Alma Mater di Bologna sarà invece affidato un excursus sulle migliori tecnologie disponibili.

Forse però la scelta più importante è come organizzare la tecnologia per ottimizzare la produzione e quali aspetti privilegiare. Per esempio, inseguire la diversificazione dell'offerta oltre un certo limite è controproducente, specie se il proprio target è la grande distribuzione. Meglio concentrarsi su alcune varietà per tenere i prezzi in linea e garantire costanza di fornitura, valorizzando le potenzialità del vertical farming (raccolti continui, indipendenza dal clima, integrazione del ciclo produttivo, ad esempio nella IV Gamma o nella I Gamma evoluta) per seguire i mutamenti nella domanda.

Per il futuro, la grande prospettiva è da un lato l'editing genetico, dall'altro lo sviluppo della fotosintesi artificiale, per affrontare di petto i due problemi del vertical farming: i costi di gestione e i consumi energetici. La fotosintesi artificiale applicata al VF è stata spiegata l'anno scorso dall'azienda di Kimbal Musk, che la sta sperimentando in un suo impianto. Sul fronte dell'editing, NovelFarm ospiterà il keynote di Sara Zenoni, professoressa dell'Università di Verona e fondatrice di EdiVite, che farà il punto su cosa è possibile fare in Italia a livello normativo partendo dalla sua esperienza nell'editing genetico della vite.