"Le zone produttive della fragola per il nostro Consorzio sono situate nelle zone di Caserta e Rocca Imperiale, ed entrambi gli areali quest'anno non presentano grossi problemi. Diversamente, l'anno scorso avevamo riscontrato una serie di difficoltà, a partire dall'attecchimento dei trapianti, con una perdita media dell'80% delle piantine, un aumento dei costi di impianto e un notevole rallentamento dell'inizio della raccolta". A dirlo è Nicholas Malagoli, l'agronomo coordinatore del Consorzio, il quale rassicura aggiungendo: "Quest'anno, invece, siamo riusciti a contenere la problematica al 15% delle piantine!"
Nicholas Malagoli
"Siamo soddisfatti della scelta fatta anni fa nella selezione della varietà Melissa, come colonna portante delle nostre produzioni – aggiunge il tecnico - Questa varietà, infatti, si è dimostrata adatta alle esigenze produttive e di mercato, grazie alla combinazione di precocità, vigoria e qualità dei frutti. Il grado zuccherino si è sempre attestato tra gli 8° e gli 11° Brix, caratteristica che l'ha resa una delle nostre prime scelte, oltre alla capacità di conservazione post-raccolta, che si è rivelata la più lunga tra quelle fin qui sperimentate. Abbiamo invece eliminato la varietà Sabrina, che ci ha accompagnato per diversi anni, sostituendola con Marimbella che, dopo numerosi test, si è dimostrata molto più in linea con le esigenze commerciali e produttive dei nostri soci. Le sue caratteristiche sono infatti più simili a quelle di Melissa".
"I nostri produttori storici sono Montella Bio, che consolida le superfici produttive a 32 ettari, dei quali 6,5 saranno dedicati alla filiera del consorzio per il mercato nazionale ed estero – spiega Malagoli – A questi si aggiunge il Gruppo Acinapura, con i suoi 3,5 ettari dedicati quasi esclusivamente alla produzione del nostro consorzio".
Xhulja Abdyrrahmani
"Prevediamo di avviare la commercializzazione a metà febbraio in entrambi gli areali produttivi - dice dal canto suo, in conclusione, Xhulja Abdyrrahmani, sales manager del Consorzio - con le prime settimane a volumi ridotti, per poi incrementare gradualmente le quantità, proporzionalmente all'aumento delle ore di luce, fino al picco produttivo previsto tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Rimane comunque l'incognita più importante, ossia le condizioni climatiche dei prossimi mesi che, come sempre, avranno effetti diretti sulle produzioni e sulla shelf life del prodotto".
Per maggiori informazioni:
Bia Soc. Agricola Consortile s. r.l.
Xhulja Abdyrrahmani
+39 3913409026
[email protected]
www.consorziobia.eu