A firma di uno pseudonimo ("Chi guarda al futuro") è pervenuta alla nostra Redazione una lettera aperta avente a oggetto: Proposta di riforma urgente della normativa sulla commercializzazione della frutta e verdura in Italia ed in Europa.
I firmatari chiedono in sostanza un urgente aggiornamento dei criteri di selezione della frutta e della verdura, sostituendo l'attuale sistema basato sul calibro con un parametro più moderno e sostenibile: il grado zuccherino minimo.
Si segnala infatti, nella missiva - indirizzata a tutti i produttori, operatori del condizionamento ortofrutta, nonché ai commercianti, distributori e, non ultime, le associazioni di categoria e il Ministero competente - che "è in atto da anni una costante riduzione delle produzioni ortofrutticole, con gravissime ripercussioni al comparto agricolo e tutto l'indotto".
L'introduzione di nuovi criteri di commercializzazione per la frutta e la verdura avrebbe come obiettivo non secondario, quello di "contrastare lo spreco alimentare", oltre a "sostenere la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole italiane".
"Negli ultimi anni - denunciano i firmatari - la produzione di frutta in Italia ha registrato un costante calo, secondo i dati Istat ufficiali, nel 2023 si è osservata una riduzione dell'11,2% nella produzione di frutta. Parallelamente, lo spreco alimentare rappresenta una problematica crescente nel nostro Paese. L'ultimo rapporto dell'osservatorio Waste Watcher ha rilevato in 14,101 miliardi di euro di cibo sprecato lungo tutta la filiera produttiva, dove vede la frutta e la verdura ai primi posti".
La lettera aperta prosegue sottolineando: "L'attuale normativa impone che una quota significativa del raccolto, basata su criteri di calibro e dimensione, venga destinata allo scarto, indipendentemente dalla bontà del prodotto. Questo meccanismo non solo riduce la disponibilità di frutta e verdura di qualità per il consumo diretto, ma contribuisce anche a un aumento dello spreco alimentare".
Segue dunque la proposta di modifica della normativa. I firmatari infatti elencano alcuni benefici che essa porterebbe, tra cui:
- Riduzione dello spreco alimentare, favorendo la commercializzazione di prodotto che altrimenti andrebbe sprecato
- Maggiore valorizzazione della ricerca, ottimizzando l'innovazione nel settore agricolo, liberando i paletti di vincolo per il calibro, dando priorità, a gusto e nutrienti.
- Miglior soddisfazione del consumatore, offrendo prodotti più dolci e gustosi per un conseguente incremento di consumi
- Supporto concreto ai produttori agricoli, aumentando la quantità di prodotto destinato alla vendita anziché allo scarto, migliorando cosi la redditività delle imprese agricole.
L'appello dei firmatari è dunque rivolto a tutti coloro che ritengano giusta la proposta affinché contattino la propria associazione di categoria, sottoscrivendo e inviando la richiesta di riforma, e facendo così la necessaria pressione nei confronti delle istituzioni,
"Abbiamo bisogno di innovare il settore produttivo, commerciale e distributivo, nazionale ed europeo", conclude la lettera aperta, che potete scaricare CLICCANDO QUI.