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CSO Italy

La produzione italiana di pere recupera rispetto al 2023, ma è ancora inferiore alla piena capacità produttiva

La raccolta totale delle pere in Italia (comprensiva del prodotto di scarto e di quelle per la trasformazione industriale) realizzata per la campagna 2024/25, conferma la ripresa sulla deficitaria stagione precedente, già riportata in epoca previsionale; sono circa 400.000 le tonnellate complessivamente prodotte in Italia in quest'ultima stagione, pari al +118% sul 2023 ma circa -20% rispetto al 2022. Il livello produttivo, caratterizzato in termini generali da rese essenzialmente normali-buone, appare comunque inferiore alla capacità produttiva del nostro Paese di circa il 30%.



Da ormai diversi anni, a causa di diverse ragioni, come la maculatura bruna, cimice asiatica e i cambiamenti climatici, si sono registrati rendimenti unitari nel Nord Italia molto lontani dalla norma, in particolare nel 2021 e 2023 soprattutto per gli effetti del gelo. Annate produttive così complicate hanno comportato in questi anni a un drastico calo delle superfici investite. Oggi, a livello nazionale, le superfici in produzione contano poco più di 21.000 ettari e in Emilia-Romagna la coltivazione è scesa a circa 11.000 ettari. La diminuzione delle superfici è pari al -11% rispetto al 2023 mentre in Emilia-Romagna le superfici produttive flettono del -14% sulla precedente stagione.



Il potenziale produttivo delle pere italiane, che non molti anni fa poteva raggiungere agevolmente le 700.000 tonnellate, oggi è ridotto a circa 550.000 tonnellate, con l'Emilia-Romagna posizionata a circa 300.000 tonnellate annuali.

In un contesto di ripresa dell'offerta 2024, hanno avuto un'incidenza sul prodotto ancora una volta alcuni le condizioni climatiche. Infatti le temperature elevate e la siccità hanno ostacolato lo sviluppo dei calibri delle prime varietà in raccolta in estate; si sono verificate ancora grandinate che hanno danneggiato i frutteti non protetti, è stata rilevata la presenza della cimice asiatica e, in particolare su alcune varietà autunno-invernali, non è purtroppo mancata la presenza della maculatura bruna. Nonostante ciò è evidente un'offerta caratterizzata da calibri maggiori rispetto allo scorso anno e più in generale da un netto miglioramento qualitativo, grazie da una ridotta percentuale di merce di scarto e industria in favore della I° qualità.

Nella Regione Emilia-Romagna, che nonostante il calo, mantiene il primato il Italia, nel 2024 si sono raccolte poco più di 240.000 tonnellate, contro le 99.000 dell'anno precedente, contribuendo in questo modo all'aumento produttivo del Paese. Pur migliorando sensibilmente rispetto alla contenuta offerta del 2023, la provincia di Ferrara ancora una volta appare quella più in difficoltà in termini produttivi, seguita da Bologna e Modena, mentre la Romagna si conferma come l'areale più regolare a livello regionale.

Nelle altre regioni dell'Italia Settentrionale, si ritorna su livelli produttivi più regolari, pur in un contesto di diminuzione delle superfici; nel Centro-Sud l'offerta 2024 si è stata soddisfacente, anch'essa in risalita sullo scorso anno.

Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT

Data di pubblicazione: