La prossima stagione dell'avocado marocchino ha tutte le carte in regola per essere positiva, con un previsto aumento dei volumi e un miglioramento dei calibri. Ad affermarlo è Abdellah Elyamlahi, presidente della Moroccan Avocado Association (MAVA).
Elyamlahi continua: "Stiamo procedendo bene e le prospettive sono positive per la prossima stagione. La campagna inizierà tipicamente nelle settimane 38-39 per le varietà Greenskin e nella 43 per la varietà Hass. La fioritura è avvenuta senza problemi e i frutti stanno aumentando di peso. Ci aspettiamo un raccolto eccellente e una migliore distribuzione dei calibri".
Le condizioni meteorologiche sono state clementi finora. Dice Elyamlahi: "Le temperature e i venti non hanno avuto un grande impatto. In questa fase di coltivazione il chergui (vento caldo proveniente dal sud del Marocco) di solito causa perdite, ma quest'anno l'impatto è stato minimo. Speriamo nel meglio fino al momento della raccolta". Nella scorsa stagione la tempesta Bernard ha causato la perdita del 10% dei volumi di avocado in ottobre, poco prima del periodo di raccolta.
La campagna precedente è stata inoltre caratterizzata da un'abbondanza di piccole pezzature, con conseguenti difficoltà per gli esportatori marocchini. "Ciò è stato dovuto a un'eccessiva densità di frutti per albero - spiega Elyamlahi - Quest'anno siamo riusciti a evitare il problema e ci aspettiamo una concentrazione di calibri 16, 18 e 20 nella prossima stagione".
Per quanto riguarda i volumi, MAVA prevede che la produzione marocchina manterrà il suo ritmo e stabilirà un record di raccolto per il secondo anno consecutivo. Elyamlahi afferma: "Abbiamo concluso la scorsa stagione con 60.000 tonnellate, un record. Per la prossima stagione prevediamo 80-90.000 tonnellate".
"La superficie non è aumentata molto rispetto alla campagna precedente e si aggira intorno ai 10.000 ettari. L'aumento previsto dei volumi è dovuto all'entrata in produzione dei giovani alberi, nonché al miglioramento dei calibri e alle migliori condizioni climatiche", conclude il rappresentante dei coltivatori.
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Abdellah Elyamlahi
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