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Lo afferma Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare

"Blocco Suez, kiwi già transitati, problemi per le mele"

"Si aggrava l'effetto negativo sulle esportazioni italiane e un incremento dei costi nell'utilizzo dei container e dei noli per tutte le tratte". A lanciare l'allarme sugli effetti già in atto per la crisi nel Mar Rosso è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare. "Arrivano segnalazioni continue dalle nostre cooperative per il blocco e per il rischio attacchi che corrono nel Mar Rosso le navi container con le nostre merci. A risentirne sono anche le rotte atlantiche, perché l'allungamento dei percorsi da Capo di Buona Speranza impegna per 15 giorni in più i mezzi disponibili, a causa di una nuova strozzatura dell'offerta", sottolinea Maretti.

Sembra dunque essere tornati indietro a un paio di anni fa, quando non si trovavano navi cargo per trasportare le merci e i prezzi erano alle stelle. Una situazione di nuovo di attualità, a causa delle tensioni nel Mar Rosso che portano a difficoltà nel traffico navale lungo il canale di Suez. E se qualcuno tenta di arrivare nel Nord Italia via treno dalla Cina, i disagi per il trasporto marittimo si fanno sentire.

Difficoltà per i tempi lunghi e la shelf-life dei prodotti freschi. Costi e speculazioni a parte, a essere in difficoltà sono in particolare le merci fresche. "Per il settore agroalimentare, infatti, c'è il tema dei tempi di shelf-life dei prodotti freschi. Il problema si è originato dopo che importanti prodotti, come il kiwi, erano già "passati", mentre per le mele siamo ancora a metà. Naturalmente in un settore dominato dalle stagionalità delle produzioni, la quantificazione dei danni dipenderà dalla durata del blocco".

I problemi delle esportazioni possono avere ripercussioni sul mercato interno. Infatti, "se i prodotti non vengono esportati, il rischio è quello di ingolfare il mercato italiano ed europeo, con effetti drammatici sui prezzi che, indubbiamente, caleranno", sottolinea amaro Maretti.

Ecco quindi che "il 2024 si apre con un nuovo grande problema per le nostre cooperative, quando ancora non siamo completamente fuori da tutti quelli precedenti. Un grande problema di livello europeo che deve trovare una risposta chiara e unita da parte delle istituzioni comunitarie, a presidio dei propri interessi politici e commerciali", conclude il presidente di Legacoop Agroalimentare.