Per il terzo anno consecutivo, la Rete d'Impresa Basilicata in Guscio, aderente al Progetto Nocciola Italia, conferisce la nuova produzione alla società del settore dolciario Ferrero, per il processo di trasformazione.
A fornirci qualche dettaglio sull'attuale situazione regionale è Donato Lisanti, responsabile della rete Basilicata in Guscio. "Buona la qualità, con qualche centinaio di tonnellate di nocciole conferite la scorsa settimana alla multinazionale, nonostante i sette mesi di prolungata siccità affrontati dagli agricoltori lucani. Le aziende aderenti al nostro network (al momento più di 100) sembrano soddisfatte di aver investito in un settore molto redditizio. Negli ultimi due anni, sono stati realizzati altri 100 ettari di noccioleti. Nel 2024 e 2025 sono in programma ulteriori superfici".
Nuovi impianti
Sono circa 360 gli ettari investiti finora a nocciolo in tutta la regione Basilicata, l'80% di questi ubicati nella provincia di Potenza, per ragioni pedoclimatiche. "Si contano pochi impianti sia nella collina materana, dove i terreni calcarei rendono meno ideale la messa a dimora del nocciolo, sia nel Metapontino, dove invece frutta fresca e ortaggi sono i veri protagonisti. La corilicoltura resta una grande opportunità per gli imprenditori: c'è chi recupera terreni marginali e chi decide di differenziare le coltivazioni, investendo in una coltura che in Basilicata si adatta molto bene".
Il contratto d'acquisto delle nocciole, sottoscritto con la multinazionale nel 2018, è a lungo termine. "Malgrado i primi 4-5 anni di mancato reddito, diverse sono le aziende che hanno preso in considerazione la realizzazione di un corileto, spinte anche dall'importanza e dalle garanzie del progetto nazionale che c'è dietro, nato per lo sviluppo della nocciola italiana".
Per maggiori informazioni:
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