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Jan Bijleveld e Mariska Werring, PotatoNext:

"Rispondiamo rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato"

"È fondamentale che tutti abbiano la stessa visione e gli stessi interessi. Dobbiamo concentrarci sul valorizzare al massimo le patate, facendo molta attenzione a ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera, dal coltivatore al cliente. È così che vediamo il futuro", dice Jan Bijleveld, amministratore delegato della PotatoNext, una nuova cooperativa olandese per le patate da consumo convenzionali che rappresenta le attività sulle patate da mensa di Nedato, Agrico e Leo de Kock. Tutto è iniziato con l'integrazione delle aziende di imballaggio di Nedato e Leo de Kock in uno stabilimento comune nei Paesi Bassi.

Mariska Werring e Jan Bijleveld

Il direttore commerciale Mariska Werring, che, insieme a Jan, gestisce questa nuova cooperativa, aggiunge: "Siamo la più grande cooperativa di patate da mensa del Paese e vogliamo essere una cooperativa moderna. Ciò significa che le aziende di confezionamento e i coltivatori devono conformarsi alle moderne tecniche di coltivazione, a stoccaggio e varietà migliori e un modo di lavorare basato sui dati. In questo modo possiamo diventare un'organizzazione sana e ottenere i prezzi più alti possibili per i coltivatori".

Fuori dagli schemi
La contrazione del mercato delle patate da mensa è un dato importante. "Le vendite di patate da consumo stanno diminuendo nei Paesi Bassi e nei Paesi vicini. Ciò significa che alla fine dovremo capire come aggiungere ancora più valore per avvantaggiare i nostri coltivatori", dice Jan. In questo modo, aggiunge Mariska, vengono prese in considerazione tutte le opzioni. "Il futuro ci impone di pensare 'fuori dagli schemi' per sviluppare concept innovativi, e le organizzazioni devono essere aperte a queste novità. Voi e i vostri membri dovete collaborare e chiedervi: questo è quello che stiamo facendo ora, ma è possibile fare altro?", dice Mariska.

Questo implica anche aggiungere valore ai flussi residui. Mariska spiega che la filiera della patata non sembra causare sprechi, o comunque non sono molto visibili, ma in realtà in ogni passaggio, dalla raccolta al consumatore, si verifica una perdita di prodotto. "Tutti noi spesso guardiamo alla fine della catena e ci concentriamo sul migliorare le vendite. Ma dobbiamo guardare anche a come il raccolto può essere valorizzato ulteriormente, in modo da poter pagare un prezzo più alto ai coltivatori. Questo è il nostro obiettivo finale. Tutte le parti della catena devono avere margini sani, in modo da essere a prova di futuro".

Ulteriore consolidamento
Non è escluso nemmeno un ulteriore consolidamento. "Non è impossibile. La fusione di due aziende di produzione e due gruppi di coltivatori è il primo passo verso il consolidamento. In passato si era in competizione, ora si lavora insieme. Crediamo molto di più nel lavorare in sinergia che in concorrenza gli uni con gli altri, un approccio che non porta da nessuna parte", secondo Mariska.

Questa sinergia si riflette, ad esempio, nelle opportunità che la PotatoNext può offrire ai coltivatori in materia di certificazione. In questo ambito, Jan si è reso conto che le incombenze, in termini di requisiti da rispettare e lavoro da fare, sono diventate così pesanti da rendere necessario un incremento di scala. "La certificazione sta diventando sempre più una professione", dice Mariska.

"Ciò che è stato aggiunto dieci anni fa ora è un reparto separato, che comporta anche costi importanti che sono passati, per così dire, da 100 euro all’anno a migliaia di euro. I coltivatori devono quasi essere dei contabili". Associarsi alla PotatoNext significa poter creare una struttura di supporto migliore. Spiega Jan: "Questo ci consente anche di partecipare ai programmi e di avere voce in capitolo nello sviluppo della certificazione".

Assortimento completo
L'unione di queste diverse aziende ha l'ulteriore vantaggio di creare un assortimento completo, consentendo così una migliore trasformazione. "Inoltre, apre nuovi mercati che non potevano servire bene prima della fusione e che ora possono fornire in modo più costante. Ciò dovrebbe senza dubbio attirare nuovi clienti", osserva Mariska.

Mariska e Jan

La PotatoNext ha bisogno di circa due anni per finalizzare la fusione e creare un'azienda di confezionamento comune. Mariska afferma che il processo è iniziato il 1° ottobre. "Abbiamo prima bisogno di alcuni mesi per conoscere ancora meglio le aziende e mettere a punto la nostra visione futura. I membri, il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza, anch'esso riconfermato, lavoreranno congiuntamente sulle finalità della cooperativa", conclude Mariska.

"La PotatoNext ha circa 220 membri affiliati e, in sede di assemblea generale, i membri possono votare e decidere", afferma l’amministratore delegato Jan Bijleveld. La direzione della cooperativa è composta dai soci e da un consiglio di sorveglianza. "Dovremmo quindi creare una struttura cooperativa reattiva e determinata, in grado di rispondere rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato. Per evitare che la PotatoNext diventi un'organizzazione debole, come spesso accade con le cooperative, abbiamo reso le linee di comunicazione molto brevi. Questo dovrebbe favorire maggiormente il coinvolgimento di tutti i membri che senza dubbio avranno una voce molto più forte e un approccio attivo nelle attività della cooperativa".

Per maggiori informazioni:
Jan Bijleveld
[email protected]
Mariska Werring
[email protected]
PotatoNext B.V.
Jan van der Heijdenstraat 48
3261 LE Oud-Beijerland - Paesi Bassi
+31 (0)186 64 59 45
[email protected]
www.potatonext.com