Un altro impianto certificato della rete d'impresa i4fruit. Nelle scorse settimane si è svolto un convegno presso l'agriturismo Badiula (Carlentini, Siracusa), dove la rete d'impresa i4fruit ha presentato un innovativo impianto digitale, il primo realizzato in Sicilia. E' stata effettuata inoltre una visita dimostrativa in campo con la presenza di oltre 80 persone, dove sono stati evidenziati i punti di forza dell'impianto, la sensoristica presente e le tecniche di montaggio.
Giuseppe Netti di Arrigoni Spa, a nome della rete i4fruit, ha affermato: "Siamo in Sicilia, in un impianto digitale i4fruit appena presentato a tutti i produttori del comprensorio del sud Italia. E' un limoneto biologico, che sta beneficiando degli effetti di questa infrastruttura digitale".
Giuseppe Di Giorgio, agronomo e titolare dell'azienda Badiula, ha riferito i motivi della sua scelta. "Abbiamo pensato di realizzare questo impianto digitale per proteggere i nostri limoni biologici da diversi fattori: sia da alcune fitopatie, ma anche per cercare di ottenere una produzione anticipata grazie alla temperatura maggiore nei mesi invernali che si può ottenere grazie alle reti, consentendoci di avere un anticipo di maturazione, così da arrivare sul mercato in un momento in cui si dà più valore al prodotto".
Giuseppe Di Giorgio
"Sicuramente l'agevolazione fiscale avuta dal piano per l'agricoltura 4.0 è stata fondamentale per poter realizzare questo impianto, ma non è solo questo, visto che abbiamo deciso di realizzarlo proprio a beneficio delle piante: innanzitutto per proteggerle dalla grandine, ma anche dai venti forti invernali, come anche dalle alte temperature che abbiamo qui in estate".
Giuseppe Netti
Netti ha sottolineato che è stato progettato e realizzato un impianto Flat Basic (rete piana) dotato di sensoristica avanzata per il monitoraggio della struttura e del microclima interno ed esterno.
"Da questo impianto - ha ribadito Di Giorgio - ci aspettiamo grandi cose e già molto abbiamo già visto quest'estate, quando abbiamo raggiunto temperature alte, con picchi anche di 48 gradi: mentre nei limoneti non coperti abbiamo perso il 50% della produzione estiva del Verdello, essendo stato bruciato dal sole come anche alcune parti apicali della pianta, nell'impianto coperto non abbiamo riscontrato alcun danno sul frutto e neanche sulle foglie. Questo perché le reti hanno diminuito di almeno tre gradi la temperatura all'interno. L'ombreggiamento è sicuramente stato di fondamentale importanza per queste piante. La sensoristica applicata a questo impianto ci permette un controllo dell'acqua erogata e di quella apportata, del microclima interno ed esterno, ma anche sulla struttura quindi sul grado di tensione dei cavi o sull'inclinazione dei pali".
Solo grazie a una stretta collaborazione tra i partner della rete di impresa si è riusciti a realizzare questo impianto digitale i4fruit in tempi rapidissimi: il tutto è stato realizzato nell'arco di un mese.
"Quando abbiamo pensato di realizzare l'impianto - ha proseguito Di Giorgio - abbiamo deciso subito di affidarci a i4fruit. L'abbiamo scelta per avere le migliori competenze sul mercato unite in un unico interlocutore e per l'affidabilità delle aziende da cui è composta la rete d'impresa. La progettazione è stata fatta da professionisti che hanno pensato a una soluzione che non mettesse a repentaglio le piante già collocate a dimora da qualche anno. La realizzazione è stata rapida e con un'ottima cura della logistica".
"Quando abbiamo progettato questo impianto - ha ribadito Netti - sapevamo che era unico per le attività che permette di fare e i dati possono essere utilizzati in vari modi, a supporto alle decisioni".
"E' vero - gli ha fatto eco l'imprenditore - e uno degli esempi più tangibili è avvenuto quest'estate. A luglio ci siamo accorti che la pianta era in un periodo di stallo e non riusciva più a vegetare. Le alte temperature (45 gradi) non permettevano alla vegetazione di ripartire. Quindi abbiamo indotto la pianta ad andare in stress idrico, non irrigando per molto tempo (circa 15-16 giorni)".
"Non è stato semplice convincere tutta l'azienda, mio padre e mio zio, perché con queste temperature molto alte la pianta era molto sofferente. Quando le sonde hanno raggiunto -40 abbiamo dato immediatamente acqua e quindi la pianta praticamente dopo 3-4 giorni dall'irrigazione ha iniziato a vegetare". Difatti ora le piante, rispetto alle altre, sono in uno stadio fenologico più avanzato. "Quindi il fatto di aver vegetato in quel periodo porta la pianta ad avere un apparato fogliare più spesso e quindi più pronto a sopportare il periodo invernale, dove può essere soggetta ad attacchi di patogeni come il mal secco".
"Sicuramente - ha concluso Di Giorgio - le sonde sono state importanti per creare uno stress idrico, perché in assenza di queste non sarebbe stato possibile riuscire a capire effettivamente quale fosse il momento in cui ricominciare a irrigare".
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i4fruit
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