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Parla il presidente Nicola Borracci

I risultati del programma di miglioramento genetico dell’uva da tavola della Rete IVC

Oltre 30.000 semenzali prodotti in 8 anni, 5 varietà in corso di registrazione presso il CPVO per l'ottenimento della privativa, 20 altre selezioni pronte per l'avvio delle procedure per la registrazione, 220 selezioni avanzate, di cui 70 in fase di seconda valutazione. Sono questi i risultati della Rete IVC che sarà possibile apprezzare direttamente nel corso dell'evento in programma il 22 settembre a Locorotondo, in occasione della presentazione dell'edizione Macfrut 2024, con la Regione Puglia come partner della manifestazione e con specifico focus sull'uva da tavola.

Rete IVC, fondata 8 anni fa, oggi raggruppa 21 soci tra operatori del settore e viticoltori ubicati in Puglia, Sicilia, Campania, Basilicata e Marche, oltre ai 2 partner scientifici SINAGRI - spin-off dell'Università di Bari e il CRSFA Basile Caramia di Locorotondo.

Il presidente Nicola Borracci esprime la propria soddisfazione e orgoglio, che però non mettono in secondo piano la forte determinazione di lavorare sodo per non perdere ulteriore tempo. "Soddisfazione e orgoglio derivano dall'essere riusciti a costruire una solida collaborazione tra pubblico e privato, in un settore che ha da sempre contrapposto i rispettivi appartenenti con atteggiamenti di reciproca diffidenza. Quanto realizzato dimostra invece che questa è una formula vincente, in cui l'unione fa la forza. L'urgenza maggiore ora è quella di terminare le procedure di registrazione e privativa delle nuove varietà candidate, in maniera che tra poco possano far parte del paniere offerto dal comparto nazionale ed essere presenti sugli scaffali di vendita".

Borracci tiene a ringraziare non solo gli imprenditori, che hanno creduto nel progetto investendo importanti cifre anche in un momento non certo facile per il comparto, ma soprattutto i partner scientifici, che hanno messo a disposizione le professionalità di ricercatori e tecnici, laboratori, infrastrutture e terreni, attuando nella realtà quella famosa "terza missione" degli enti di ricerca, tante volte sbandierata ma quasi mai praticata.

Rete IVC partecipa alla mostra pomologica e consumer delle test delle selezioni avanzate assieme a quelle degli altri programmi di breeding operanti in regione, che costituiscono la parte tecnica della giornata.