Il bel tempo porterà a un buon raccolto di kiwiberry (Actinidia arguta) in Portogallo. Secondo Filipe Gomes, direttore alle esportazioni della Twinkle Green, quest'anno la produzione supererà i volumi della scorsa stagione.
"Quest’anno le condizioni di produzione sono state favorevoli finora. Prevediamo di produrre circa il 30-35% in più rispetto all'anno scorso, tra le 25 e le 30 tonnellate. Questo perché si tratta di piante ancora abbastanza giovani che non hanno ancora raggiunto il loro picco produttivo annuale. Ma anche perché, nonostante ora non registriamo perdite significative dovute a fattori climatici, potrebbero comunque verificarsi fino alla fine della campagna. Lo scorso anno abbiamo perso in totale il 35% della nostra produzione, prima a causa delle scottature per via delle elevate temperature di luglio, e poi a settembre per le forti piogge che hanno improvvisamente anticipato la maturazione".
Gomes afferma che una volta che gli acquirenti provano una spedizione di kiwiberry, è probabile che tornino con ordini più consistenti. "Con le nostre sei diverse varietà, che ci permettono di avere raccolti scaglionati, la nostra stagione inizia nelle prime settimane di agosto e può durare fino alla fine di ottobre o addirittura ai primi di novembre. Il nostro mercato principale è quello delle esportazioni, soprattutto in Francia, ma anche in Danimarca e Spagna. Le vendite sul mercato domestico rappresentano solo il 20-25%. La fornitura dei nostri kiwiberry biologici su questi mercati d’esportazione è decisamente aumentata: ogni cliente acquistava solo poche centinaia di chilogrammi nel primo anno, mentre ora questi stessi clienti tornano e raddoppiano o triplicano gli ordini ogni anno".
La coltivazione dei kiwiberry è andata avanti per tentativi ed errori. La Twinkle Green ha dovuto imparare dai propri errori per raggiungere la qualità che ha ora. Gomez spiega: "È difficile coltivare questi frutti perché si tratta di una coltura relativamente 'nuova'. Ciò significa che ci sono poche o nessuna informazione, sia in termini di processi di produzione che di irrigazione, fertilizzazione e così via. Soprattutto nella produzione biologica, che è ancora più impegnativa, dobbiamo essere autodidatti, imparare da test, analisi, osservazioni e soprattutto dai nostri errori precedenti".
Man mano che sempre più Paesi coltivano kiwiberry, aumenta anche il loro consumo. Ovviamente questo è positivo, secondo Gomes. "Con l'aumento della domanda, è positivo che la superficie coltivata stia aumentando, ma questo incremento dovrebbe essere modesto, perché è vero che anche la domanda aumenta, ma a un ritmo più lento del previsto. Paesi come Cile, Sudafrica o Nuova Zelanda stanno producendo kiwiberry in una stagione di produzione che va da febbraio ad aprile. Per me è molto positivo avere una campagna diversa da quella europea, perché questo significa che il consumatore può mangiare kiwiberry per un periodo più lungo nell'anno, e questo a sua volta favorisce un ulteriore sviluppo delle abitudini di consumo".
"Grazie alla qualità e alla diversità dei nostri kiwiberry biologici, siamo in grado di commercializzare tutti i nostri prodotti in ogni stagione. Quest'anno, come negli anni precedenti, speriamo in un aumento simile delle esportazioni. Le aspettative per questa campagna sono positive. Speriamo di mantenere le collaborazioni con i nostri clienti, continuando il lavoro proficuo realizzato finora. Insieme all'aumento della produzione, vorremmo entrare in nuovi mercati e sviluppare il nostro marchio 'Kiwito'. Possiamo fornire i nostri kiwiberry biologici in cestini privi di plastica e biodegradabili al 100%", conclude Gomes.
Per maggiori informazioni:
Filipe Gomes
Twinkle Green / Kiwitos
+351933634322 / +33616850154
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www.kiwitos.pt