Nel mese di maggio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente.
L'inflazione riprende a scendere, tornando - dopo la risalita registrata ad aprile - al livello di marzo 2023 (+7,6%). Il rallentamento appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in calo su base congiunturale.
Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un'attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell'inflazione di fondo (scesa a +6,0%). Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del "carrello della spesa", che a maggio è pari a +11,2%. Lo rivelano gli ultimi dati Istat sui prezzi al consumo.
Indici dei prezzi al consumo NIC per divisione di spesa - Maggio 2023, variazioni percentuali tendenziali (base 2015=100)
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Nonostante nel loro insieme i prezzi dei beni alimentari rallentino la loro crescita (da +11,8% a +11,4%; +0,9% il congiunturale), le due componenti dell'aggregato evidenziano andamenti contrastanti, con un rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli alimentari lavorati (che passano da +14,0% a +13,2%; +0,6% su base mensile), a fronte di una seppur più contenuta accelerazione di quelli degli alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%; +1,5% rispetto al mese precedente).
In particolare, per quest'ultimo aggregato, ad incidere è la ripresa di accelerazione dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +7,6% a +13,8%; +1,6% il congiunturale), che si confronta con la decelerazione dei prezzi di frutta fresca o refrigerata (da +7,6% a +6,5%; +4,9% su aprile).