"La campagna drupacee sta procedendo bene, finora - dice Luigi Di Nardo, un imprenditore agricolo campano -,infatti quest'anno si registrano quotazioni più elevate del 40% rispetto alla precedente annata, con buoni consumi che si allineano con la richiesta. L'unica problematica di questa stagione sono le rese basse: nel nostro caso circa un 30% in meno rispetto allo scorso anno".
"Presso la mia azienda è terminata la raccolta delle varietà precocissime, coltivate sotto serra. Quest'anno, rispetto a quanto si preannunciava, è andata bene; le drupacee precocissime di prima scelta, con calibri da A ad AA, sono state remunerate con un prezzo compreso tra 1,10 /1,30 euro al chilo".
"Allo stato attuale, la richiesta di frutta estiva è cospicua, ma la produzione italiana da sola, proprio perché più esigua, non basta a soddisfare tutta la domanda: quindi molti commercianti di frutta sono costretti ad acquistare il prodotto anche in Spagna".
Già all'inizio della campagna drupacee, oltre a un calo produttivo si prevedeva un ammanco per alcune referenze quali albicocche, susine e percoche.
Di Nardo avvalora questa tesi e dichiara: "Vista la scarsa offerta di albicocche, si registrano prezzi elevati: parliamo di circa 1,60/1,80 euro al chilo per il prodotto in bins. Mentre per le percoche bisogna considerare quotazioni al rialzo rispetto a pesche e nettarine di almeno 20/30 centesimi in più al chilo".
"Tutto sommato - conclude l'imprenditore - rispetto alle previsioni questa campagna sta procedendo molto bene, l'unico problema sono le basse rese e la merce compromessa dalla grandine. Suppongo che si registrerà qualche piccolo vuoto produttivo a luglio".