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Si torna ai livelli pre-coronavirus

La domanda di datteri Medjool israeliani supera l'offerta

La domanda interna e internazionale dei ricercati datteri Medjool di Israele sta superando l’offerta disponibile. Di conseguenza, si registrano prezzi più alti e un ritorno ai livelli pre-pandemia, il che è positivo per i produttori. Ariferirlo è Gal Twig, responsabile dello sviluppo aziendale per l'Israel Dates Board.

"Israele produce 55.000 tonnellate di datteri Medjool, ovvero il 50% delle 110mila tonnellate prodotte nel resto del mondo. Medjool è il dattero migliore. Grazie al clima caldo e umido, in Israele vengono prodotti datteri Medjool di altissima qualità, e quindi più costosi. Complessivamente, nel mondo vengono esportate circa 1,3 milioni di tonnellate di datteri, con Israele a rappresentare una piccola ma importante quota. Poiché i datteri Medjool sono considerati di prima qualità, negli ultimi cinque anni abbiamo iniziato a registrare una certa concorrenza da parte di altri Paesi. È sempre stato un mercato della domanda e non dell’offerta, i prezzi sono alti ma il mercato sa pagare la qualità. Tradizionalmente il 90% delle esportazioni di Medjool va al mercato aperto. Durante la pandemia, tutti i mercati hanno chiuso e, per la prima volta nella storia, improvvisamente si è passati da un mercato della domanda a uno dell’offerta", dice Twig.

Durante i due o tre anni di lockdown, si iniziava l'anno con molti datteri disponibili e di alta qualità, ma non si riusciva a venderli, come riferisce Twig. "Iniziavamo il nuovo anno con abbondanti scorte e la stagione successiva cominciava con prezzi molto bassi. I nostri coltivatori perdevano molti soldi. Nella stagione seguente abbiamo abbassato i prezzi e pianificato attività di marketing per vendere il più possibile. Abbiamo parlato con tutti gli esportatori per raggiungere tra il 40-50% delle vendite alle catene di vendita al dettaglio e, sebbene il prezzo non era buono come sul mercato libero, dava una certa stabilità".

"Alla fine del 2021 sapevamo di non avere scorte in eccesso. In seguito, a giugno del 2022 non avevamo più datteri per la stagione successiva, iniziata solo a settembre. C'è stato anche un problema con il raccolto, che si è ridotto del 10%. All'inizio della scorsa stagione non avevamo scorte. Il mercato ha cominciato ad andare un po' meglio per noi. Il tasso di cambio tra l’Euro e lo Shekel ha iniziato a favorirci. Ora tutti vogliono vendere in Europa. Puntiamo molto sulle catene di vendita al dettaglio. Alla fine del 2022 abbiamo avuto una fine anticipata della stagione, perché ancora una volta non avevamo abbastanza scorte. Ora, nel 2023, notiamo lo stesso andamento, mentre la domanda di prodotti di alta qualità è incredibilmente forte".

Twig dice che anche Israele ha recentemente aperto la strada all'export sul mercato cinese, mentre quello indiano è un mercato avviato circa tre anni fa. "Vogliamo iniziare ad esportare in Cina la prossima stagione. Anche in questa campagna abbiamo un volume inferiore di datteri. C'è stato un problema causato dal maltempo. Le temperature troppo alte hanno provocato la cascola dei frutti, il che significa che verranno raccolti meno frutti. Quest'anno i prezzi dovrebbero salire ancora di più rispetto all'anno scorso. Siamo fiduciosi che i coltivatori possano lavorare bene in questa stagione. Investiamo molto denaro nel marketing, soprattutto in Europa, per rafforzare la presenza dei datteri Medjool israeliani. La domanda è molto alta in Europa e la nostra qualità è molto buona".

Twig dice che i volumi dei datteri Medjool di Israele rimangono costanti, perché il numero sempre maggiore di alberi che raggiungono la maturazione va a bilanciare il calo dei volumi causato dal meteo. Il mercato locale consuma tanti datteri Medjool quanto la quantità esportata.

"Il mercato israeliano ha una domanda molto forte. Solo nel 2020 sono state consumate 25.000 tonnellate in Israele. Abbiamo esportato 25.000 tonnellate in 60 Paesi nel resto del mondo. Stiamo progettando di inviare il 70% all'estero, lasciando solo il 30% sul mercato locale. Pertanto, anche in Israele devono pagare di più per i datteri di qualità. Il consumo in Israele è di 3,6 kg pro capite l'anno. Negli Stati Uniti è di circa 70 grammi pro capite, il che significa che abbiamo del lavoro da fare nel resto del mondo per aumentare il consumo. Nei Paesi dove è presente un'elevata presenza mediorientale, come Francia, Germania e Regno Unito, il consumo pro capite di datteri è molto più elevato", conclude Twig.

Per maggiori informazioni:
Gal Twig
Israel Dates Board
+972524312978
galtwig23@gmail.com
www.g-twig.com

Data di pubblicazione: