I kiwi sono ormai un frutto molto popolare in Italia, basti pensare che praticamente quasi la metà delle famiglie li ha acquistati almeno una volta negli ultimi dodici mesi, portando la penetrazione a quasi il 48% nell'anno terminante ad aprile 2023. Secondo l'osservatorio permanente GfK Consumer Panel, si tratta di un dato in leggero calo se confrontato con lo stesso periodo dell'anno precedente quando quasi il 49% delle famiglie italiane aveva acquistato un kiwi almeno una volta.
Il mercato visto dal punto di vista del peso, vedeva nei periodi precedenti una differenza di oltre dieci punti percentuali fra la penetrazione di peso fisso e peso variabile. Nell'ultimo periodo preso in considerazione questa forbice va appiattendosi: abbiamo infatti il 30% circa delle famiglie che acquista il peso fisso e quasi il 35% che acquista il variabile.
La frequenza di acquisto nel tempo è decisamente piatta, praticamente bloccata a quasi 7 volte di media in un anno negli ultimi 26 mesi.
Ottime opportunità di crescita per il segmento Bio visto che oggi, delle oltre 12,2 milioni di famiglie che mettono kiwi in tavola, ben oltre i 11,3 milioni acquistano i frutti normali, e solo poche di queste acquistano invece anche il prodotto di agricoltura biologica.
Sebbene il frutto sia acquistato tutto l'anno, esiste una stagionalità che va genericamente da dicembre a maggio e ha visto i suoi picchi a febbraio e marzo, con il 19/21% di penetrazione.
I canali distributivi vedono al primo posto i supermercati con una penetrazione tendenzialmente stabile intorno al 29%, seguiti dai discount a circa il 16% anche praticamente bloccata nel tempo.
Gli ipermercati sono in leggera ripresa mentre i negozi specializzati di frutta e verdura vedono una leggera contrazione nel tempo, ma qui sappiamo che il periodo pandemico aveva alzato di molto la frequentazione dei piccoli negozi di vicinato e oggi che molti degli allarmi sono rientrati anche questo canale sta ritornando agli standard precedenti.
Sui profili degli acquirenti, l'Osservatorio rileva che – come molto del mondo del fresco frutta e ortaggi – gli indici di penetrazione sono maggiori nell'Italia del nord e soprattutto nel Nordovest, si tratta spesso di famiglie dall'alto profilo socio-economico, spesso senza bambini e adolescenti nel nucleo, decisamente di età avanzata (sopra i 55 anni) e che vivono tendenzialmente nelle grandi città e nelle loro immediate periferie.
Autore: Daniela Mastropasqua
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