Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Per il maltempo, più problemi in pieno campo con pericolo peronospora e batteriosi

Meloni e angurie: mercato buono, consumi in crescita e quotazioni attuali sostenute

Il clima ha messo i bastoni fra le ruote alla campagna di meloni e angurie, favorendo l'insorgenza di diverse malattie in campo e riducendo al minimo l'allegagione dei trapianti più precoci.

"Si è registrata pioggia per due settimane consecutive e i meloni da pieno campo erano in piena fioritura o allegagione. Sono mancati gli insetti pronubi (ovvero quelli che trasportano il polline da un fiore all'altro, permettendo l'impollinazione e la conseguente formazione del frutto, ndr) e si è registrata assenza di luce, in maniera continuativa, che ha comportato uno sfasamento delle fasi fenologiche delle piante. Anche quelle in serra hanno vegetato di più rispetto allo standard del periodo, facendo ritardare la maturazione. Un maggio piovoso l'avevamo già registrato nel 2019, però le precipitazioni si alternavano al sole. Stavolta non è stato così".

A spiegarlo è Tommaso Concari, responsabile tecnico del controllo delle produzioni in campo e responsabile gestione sistemi qualità dell'Organizzazione di produttori Bristol, specializzata in melone e anguria. La Op conta aziende agricole socie divise in 5 Regioni: Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Abruzzo.


Melone liscio a marchio Bristol

"Il maltempo ha creato sicuramente più problemi in pieno campo che non in serra e ha colpito meno le angurie di quanto non abbia fatto con i meloni. Le piante di anguria hanno infatti reagito meglio, essendo già più vigorose, e hanno fatto registrare una maturazione dei frutti più tardiva rispetto al melone - sottolinea Concari - I trapianti di melone più precoci, ossia quelli effettuati da fine marzo a fine aprile, sono stati quelli più colpiti: si è creata debolezza degli impianti, con qualche episodio di asfissia e un'allegagione inferiore. In Toscana si sono registrate anche alcune grandinate. L'aspetto positivo è dato dal fatto che, in fase di maltempo, le piante non fossero ancora troppo sviluppate e quindi ora si stanno riprendendo".

Il responsabile tecnico evidenzia come quest'anno "bisogna fare molta attenzione a gestire al meglio la strategia fitosanitaria per la difesa delle piante, perché la comparsa di peronospora e batteriosi, sia sul melone sia sull'anguria, è molto pericolosa. Negli ultimi 5 anni, la peronospora ce l'eravamo praticamente dimenticata. Quest'anno invece l'abbiamo già riscontrata in alcuni appezzamenti. Negli altri stiamo cercando di mantenerla sotto controllo".


Melone retato a marchio Bristol

A livello di superfici coltivate, l'Op è in linea con lo scorso anno per quanto concerne la produzione in serra. Un 5-10% in meno è, invece, stato registrato in campo aperto. "Ogni anno comunque c'è sempre una variazione fisiologica del 5% dovuta alla rotazione dei campi, che però quest'anno verrà compensata dall'introduzione di tre nuovi soci. Altre due aziende del nord Italia sono, inoltre, in corso di valutazione".

La Op Bristol è alla ricerca di piccole-medie aziende anche in Toscana, che lavorino anche 2-3 ettari al massimo. "Vogliamo mantenere il nostro approccio 'artigianale' alla coltivazione dei nostri meloni", specifica Concari.


Anguria a marchio Lola

"Nonostante la situazione commerciale negativa venutasi a creare a metà maggio, per via del maltempo, dal 24-25 maggio i conferimenti sono in linea con le vendite. Il mercato è buono, i consumi sono in crescita nuovamente e le quotazioni seguono la stessa tendenza di fine maggio-inizio giugno dello scorso anno. A seconda delle pezzature, si superano i 2,50 euro/kg per il cavallo di battaglia della Op, ovvero il melone liscio. Prima dell'ondata di maltempo, i prezzi avevano raggiunto livelli di anche 4,00-4,50 euro/kg. In assortimento abbiamo anche il retato, con e senza fetta, introdotto da qualche anno e l'anguria a marchio Lola, di pezzatura media di 20-25 kg".

Foto dell'articolo fornite da Tommaso Concari

Per maggiori informazioni:
bristolgroup.it 
www.instagram.com/op_bristol