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Parla un agronomo e un produttore

Agrumicoltura in Sardegna, un'attività redditizia se condotta con tecniche innovative

Si sa, le condizioni pedoclimatiche della Sardegna rendono questa regione eccezionalmente ideale per la coltivazione di molte specie arboree, in particolare gli agrumi. Tuttavia, ancora oggi, nei tre principali poli produttivi sardi, Sarrabus, Villacidro e la provincia di Oristano, esistono agrumeti gestiti con tecniche antiquate, non più idonee per poter sfruttare al massimo le piante, e le risorse, e per poter ottenere rese ottimali in termini di qualità e quantità.

Tipico agrumeto a bassa densità di impianto 6x5m, condotto con sistemi tradizionali e con impianto di irrigazione per aspersione obsoleto.

Per contribuire all'indispensabile cambiamento colturale e culturale, abbiamo sentito il parere sia dell'agronomo Vito Vitelli, il quale da anni organizza sull'isola giornate formative e informative sulle tecniche di coltivazione innovative, sia dell'imprenditore Andriano Solinas, il quale ha deciso di adottare le nuove tendenze della gestione agrumicola.

Momenti in campo della giornata sull'agrumicoltura organizzata dall'agronomo Vito Vitelli in Sardegna.

"L'80% dell'agrumicoltura sarda - commenta Vitelli - è ferma ai primi anni '80. Una buona parte degli impianti sono di arancio, tipologia "Navel" e "Biondo", e clementine comune, su portinnesto Arancio Amaro e Citrange troyer, sebbene si sia ultimamente diffuso anche il limone. Sull'isola è facile vedere agrumeti potati con il vecchio sistema, dotati di impianti di irrigazione per aspersione e sistemi di fertirrigazione obsoleti, che compromettono la produttività delle piante, rendendole poco redditizie e molto dispendiose. Sulla gestione della chioma siamo molto indietro. Stiamo proponendo sistemi di allevamento che riducano il volume della pianta, al fine di aumentare l'efficienza dell'attività fotosintetica. La mission è quella di ottenere piante di taglia ridotta, allo scopo di aumentare la densità di impianto, passando quindi dalle attuali 400 alle 800-900 piante/ettaro".

Infittimento

"Stiamo proponendo - continua l'agronomo - portinnesti resistenti a condizioni anomale del suolo, oltre che consigliando sistemi di irrigazione a microportata localizzati, importanti in una regione dove l'acqua scarseggia e le precipitazioni si verificano con irregolarità. Consigliamo agli agricoltori varietà più moderne, allo scopo di ampliare il calendario di raccolta, visto anche il turismo dell'isola e l'assenza di offerta italiana nei mesi estivi".

Anche il limone è una specie che si sta diffondendo in Sardegna per la forte domanda turistica del frutto. In foto il limoneto varietà "Verna" a maturazione tardiva (giugno-luglio), ad alta densità di impianto (5m x2,5m) condotto da Adriano Solinas nel Sarrabus.

Abbiamo chiesto all'agronomo quali potrebbero essere le azioni da compiere per ottimizzare e ringiovanire gli agrumeti sardi, finora gestiti con tecniche antiquate. "Anche chi ha condotto le coltivazioni in modo errato - spiega Vitelli - ha un'altra chance. Infatti, per i vecchi impianti occorre parlare di potature drastiche di riforma, di riconversione varietale mediante re-innesti e di infittimento, aumentando la densità d'impianto. Bisogna superare quel muro di diffidenza che pare essere diffuso sull'isola (ma non solo), e cominciare a essere aperti all'innovazione agronomica".

Adriano Solinas mostra l'evoluzione del suo agrumeto, nel Sarrabus. Negli anni, ha optato per 'infittimento e l'adozione di tecniche innovative di gestione.

Adriano Solinas, un imprenditore del sud della Sardegna con 2 ettari dedicati a clementine, è uno di quelli che si è avvicinato con passione ai suggerimenti. "Il mio agrumeto, messo a dimora 10 anni fa, non mi dava grosse soddisfazioni, fino a quando ho deciso di aprirmi all'innovazione e cancellare quanto fino ad allora avevo visto fare o sentito da amici e parenti. Ora, le mie coltivazioni vengono prese come esempio per dimostrare ad altri agricoltori locali in che modo gli aspetti rivoluzionari ci permettano di ottenere risultati produttivi apprezzati dai mercati. Attualmente le piante sono compatte, di altezza non superiore a 2,5 m per facilitare la raccolta dei frutti, gestite in modo ottimale a livello idrico, nutrizionale e di impostazione della chioma. In Sardegna c'è una forte carenza di assistenza tecnica in grado di contribuire a orientare i produttori locali verso un cambio di mentalità".

Per maggiori informazioni:
Agronomo Vito Vitelli
+39 3392511629
vitovitelli@tiscali.it
vitovitelli.blogspot.com