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Un primo bilancio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna

Più di un miliardo e mezzo di produzione lorda vendibile persa a causa dell'alluvione

Ma la recente alluvione in Romagna (16-17 maggio), che dimensioni ha avuto? Una stima ormai abbastanza chiara è stata resa nota dall'assessorato regionale all'agricoltura. Il 42% della superficie agricola utilizzata (Sau) è stato colpito dagli eventi alluvionali. Una prima ricognizione della situazione presenta un quadro fortemente preoccupante per quanto riguarda il tessuto socio-economico legato all'agricoltura e all'agroalimentare locale.

Un impianto di cachi con un profondo strato di fango 

Le aziende agricole presenti sul territorio coinvolto sono quasi 21.000, il 49% dell'intera regione, oltre il 29% è presente nei comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane. Gli addetti in agricoltura che operano in comuni colpiti da almeno un evento sono oltre 41.000 e rappresentano il 55% degli addetti del settore nell'intera regione. Sono prevalentemente occupati in coltivazioni agricole e produzioni animali, attivi in zone interessate da allagamenti.

Quel che resta di un frutteto in provincia di Ravenna

Una prima stima della diminuzione della sola produzione lorda vendibile della fase agricola presenta le situazioni più critiche nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna, per una perdita che potrebbe superare 1,5 miliardi di euro.

Pali sradicati e rotti dalla forza dell'alluvione

A questa perdita dell'anno vanno aggiunte le perdite di produttività futura per morìa delle piante, di superficie agricola per le frane e danni ai mezzi, attrezzature scorte e strutture, più i danni di tutta l'agroindustria.

Cumuli di reti antigrandine (Boncellino di Bagnacavallo)

La Regione chiede al Governo risorse adeguate per risarcire le imprese agricole e agroalimentari per i danni produttivi, e contributi a fondo perduto per ricostruire le strutture, i mezzi, gli impianti frutticoli in campo, con un'intensità di aiuto che possa arrivare al 100% attraverso procedure rapide e snelle che diano velocemente liquidità alle imprese. Bisogna inoltre prevedere un adeguamento del quadro degli adempimenti amministrativi per consentire deroghe e proroghe aderenti all'emergenza, anche verso gli obblighi sulla Politica Agricola Comune.