Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Il commento di un esportatore pugliese

Export drupacee italiane, tra due settimane la situazione commerciale ritornerà normale

La carenza di drupacee italiane sta scombussolando i piani di fornitori e acquirenti, sia nazionali sia europei. Ne abbiamo parlato con Claudio D'Alba, CEO della Plantis Group, una società pugliese specializzata nella vendita dei prodotti ortofrutticoli italiani oltre i confini nazionali.

"È un esordio anomalo, che però perdura ormai da troppo tempo. Stiamo esportando ancora poca merce, mediamente 5-6 bancali al giorno tra albicocche, pesche e nettarine provenienti dalle regioni Basilicata e Puglia. Rispetto alle campagne precedenti, registriamo un ritardo di almeno 10 giorni, dovuto a un clima sfavorevole che non ha permesso alla frutta estiva di maturare. Crediamo che, nelle prossime due settimane, la situazione produttiva e commerciale tenderà a normalizzarsi: con l'arrivo del caldo e quindi della stabilità meteorologica, i volumi cresceranno e i prezzi subiranno una graduale flessione".

Infatti, tra le anomalie di quest'anno troviamo anche la significativa crescita dei prezzi di vendita. "Sui mercati - riprende il manager - le quotazioni continuano a mantenersi elevate; rispetto a 12 mesi fa, i rincari sono del 15-20%. I buyer esteri cercano in Italia prezzi simili a quelli spagnoli, che sono in più bassi del 20%. In realtà, con la scarsità di drupacee italiane e con le quotazioni molto alte, non c'è ragione di vendere all'estero".  

D'Alba ci spiega che le aziende agricole italiane stanno prediligendo il mercato interno anche per ragioni prettamente logistiche e per non sottoporre ad ulteriore stress merce che ha già subito le abbondanti piogge. "Tra i nostri clienti europei non c'è ancora quella classica vivacità e pressione nel voler caricare il prodotto italiano. Si tende a comprare da altri Paesi, come Spagna, Grecia e Turchia, anche perché in questi areali non si verificano apparenti carenze o problematiche qualitative della merce, come invece è accaduto in Italia nelle ultime settimane".

Per maggiori informazioni:
Plantis Group
Piazza Ebalia 1
74123 Taranto
(+39) 099 671 4801
info@plantis.it
www.plantis.it