Un perito libero professionista, a cui sta a cuore il mondo agricolo e i produttori, ci ha posto questa riflessione. "Vi sono imprese agricole che si sono assicurate contro grandine ed eccesso di pioggia. Quando hanno chiamato le Compagnie per far scattare la procedura, considerata la pioggia che ha compromesso la produzione di ciliegie e albicocche, si sono sentiti dire che nulla è dovuto in quanto non erano assicurati contro l'alluvione".
Appare quindi come un controsenso e un'ingiustizia. "Ho il sospetto che alcune Compagnie vogliano evitare le proprie responsabilità. L'eccesso di pioggia scatta dopo 80 millimetri in 72 ore e questo limite era stato oltrepassato praticamente ovunque, in Romagna, ben prima dell'alluvione che ha avuto inizio il 16 maggio".
Secondo il perito, alcune Compagnie hanno calcolato quanto avvenuto e hanno verificato che dovrebbero pagare somme davvero ingenti. Per questo alcune hanno proposto agli agricoltori di recedere dalla polizza. Come a dire: "Io non pretendo da te il premio, tu non pretendi da me il risarcimento". Dice il perito: "Ma questa è una palese ingiustizia, perché chi si assicura ha diritto al risarcimento anche nel caso in cui, dopo l'eccesso di pioggia già avvenuto, è arrivato un evento distruttivo che ha cancellato tutto".
Agli agricoltori assicurati contro grandine e pioggia in eccesso spetta quanto dovuto, almeno secondo questo perito. "Poi ovviamente, chi è assicurato contro le catastrofali che comprendono anche l'alluvione, ha diritto a prescindere al proprio indennizzo".
Si ricorda che in Italia esiste un apposito Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), cui qualunque consumatore può rivolgersi per reclamare i propri diritti - clicca qui per accedere al sito IVASS, sezione Reclami.