In Egitto, la stagione agrumicola di quest'anno è caratterizzata da volumi elevati, ma da un'abbondanza di calibri piccoli a scapito di quelli medio-grandi. Per gli esportatori che operano soprattutto sul mercato cinese, questa situazione sta avendo un forte impatto sul business. Amr Abdelhafiz, amministratore delegato dell'azienda d’esportazione egiziana Kingo, ha fornito una panoramica del mercato.
"Il mercato cinese è molto selettivo in termini di calibri e qualità. I requisiti standard sono principalmente 56/64, anche se gli acquirenti cinesi accettano calibri 72/48 fino al 30% per container. Quest'anno, alla Kingo, non abbiamo fatto pressioni sugli acquirenti per caricare quantità superiori di calibri piccoli, ma invece abbiamo fatto il nostro meglio per soddisfare le esigenze dei clienti e garantire alla Cina il maggior numero possibile di calibri grandi".
Tale situazione ha portato quest'anno a un calo delle esportazioni egiziane di agrumi verso la Cina. Nel caso della Kingo, parliamo del 60% in meno di volume rispetto allo scorso anno, secondo Amr. Secondo alcuni addetti ai lavori, il calo è più o meno dello stesso livello per altri esportatori egiziani che fanno affari con la Cina.
L’aspetto positivo è che le condizioni logistiche per le esportazioni verso la Cina sono notevolmente migliorate, secondo Amr. "Normalmente ci vogliono dai 26 ai 30 giorni di transito per consegnare in Cina. Le navi dirette possono ridurre il tempo di transito da 7 a 10 giorni, ma sono più costose e non sempre disponibili. La congestione dei porti e i ritardi nei carichi causano ulteriori perdite di tempo. Ma quest'anno abbiamo visto un netto miglioramento nella fluidità delle attività logistiche".
Dal punto di vista dei prezzi, il mercato cinese è più interessante di altre destinazioni, con quotazioni soddisfacenti sia per gli esportatori egiziani che gli importatori cinesi. Assicura Amr: "Questo è quanto ho scoperto a maggio 2023 quando ho incontrato dei clienti a Hong Kong, Canton e Shanghai. Le arance Valencia dall'Egitto sono state vendute a un buon prezzo agli intermediari cinesi, tra i 145 e i 175 renminbi, e ogni giorno sono stati aperti cinque container".
"Ho anche notato che i prezzi di vendita sono attualmente in diminuzione sul mercato cinese, a causa di un calo della qualità rappresentato da più container di classe 1,5 e 2, e meno di classe 1. È questa domanda del mercato che puntiamo a colmare con il nostro marchio 'Simo', focalizzato sulla qualità di classe 1. La Cina sceglie sempre la qualità migliore da Paesi come Egitto, Sudafrica, Stati Uniti, Spagna e Israele, fra gli altri, e i prodotti di classe 1 sono sempre la loro migliore opzione. Si vendono a prezzi più alti e sono i preferiti dagli acquirenti".
Anche gli agrumi egiziani sono posizionati meglio in Cina rispetto ai concorrenti. "Le migliori vendite in Cina riguardano i marchi egiziani Agreen, Egast, Simo, ELGebaly e Sunfare, che ottengono i prezzi migliori. Gli esportatori egiziani sono in concorrenza diretta con Marocco e Spagna per la concomitanza delle campagne, ma gli esportatori egiziani sono avvantaggiati da costi di produzione inferiori per qualità simili, nonché da una produzione inferiore quest'anno in Marocco e Spagna, a causa delle avverse condizioni meteo", conclude Amr.
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