In Europa, gli alti costi energetici hanno ritardato l'inizio della stagione degli ortaggi biologici in serra di quest'anno. "Inoltre, la superficie coltivata a ortaggi bio in serra è inferiore del 20-30%", dice Matthieu Zwaan dell'azienda olandese Bioworld. Tuttavia, questo calo non sta causando gravi carenze sul mercato. "Le persone hanno meno disponibilità di spesa e ciò riduce la domanda di molte specialità, prodotti di nicchia e prodotti biologici".
"In Scandinavia, da sempre un grande acquirente di ortaggi biologici, la domanda è diminuita del 15%. Il biologico è considerato sempre più una moda, e sempre più coltivatori scandinavi stanno tornando alla coltivazione convenzionale. Mentre nei Paesi Bassi, alcune operatori, come HAK, stanno passando al biologico, in Scandinavia sta succedendo il contrario", spiega Mattieu.
"Sul mercato ci sono soprattutto molti cetrioli biologici che non hanno ancora raggiunto prezzi elevati. L'anno scorso sono stati molto redditizi, e in Spagna ne sono stati piantati molti per il prossimo anno. Pertanto non mi aspetto che queste vendite siano facili in questa stagione. I peperoni biologici e i peperoni a punta, invece, scarseggiano. I pomodori biologici sono attualmente abbondanti, ma prevedo che si verificheranno ancora delle carenze sul mercato".
Le verdure di serra costituiscono la maggior parte della gamma della Bioworld. Ma la sua filiale biologica Best Fresh fornisce anche un'ampia gamma di verdure da pieno campo, comprese le cosiddette verdure 'dimenticate'. "Potrebbe essere considerata come una doppia nicchia di mercato, ma c'è ancora una forte richiesta rispetto a una scarsa offerta. I veri acquirenti biologici, fortunatamente, rimangono fedeli ai prodotti bio", conclude Matthieu.
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Matthieu Zwaan
Bioworld
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