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Il freddo non è l'unico nemico del mango coltivato in Sicilia

Fenologia e dinamiche di crescita del frutto di mango nel clima mediterraneo

Un nuovo andamento del mercato negli ultimi anni ha stimolato la coltivazione di numerose specie tropicali nel bacino del Mediterraneo e in Sicilia. Tra queste, il mango (Mangifera indica L.) presenta il più grande aumento dell'area di coltivazione, grazie alla sua buona produttività, popolarità tra i consumatori europei e adattabilità a diversi ambienti. Tuttavia, anche nelle zone costiere le basse temperature degli inverni mediterranei possono causare danni irreversibili al mango, specialmente alle piante giovani.

Nel corso di due stagioni riproduttive sono state monitorate l'evoluzione fenologica delle gemme e la crescita dei frutti di tre varietà di mango - Keitt, Osteen e Tommy Atkins - dalla fioritura completa alla raccolta dei frutti, sia in pieno campo sia in serra.

Lo studio Phenology and Fruit Growth Dynamics of Mango (Mangifera indica L.) in Greenhouse and Open Air in Mediterranean Climate (clicca qui per accedere allo studio), pubblicato a marzo del 2023, è frutto di una ricerca svolta nell'ambito della tesi di dottorato di ricerca di Dario Scuderi seguito dal docente Vittorio Farina (Dipartimento SAAF - Università di Palermo) con i coautori Giuseppe Gianguzzi, Ilenia Tinebra e Giovanni Gugliuzza (CREA) tra il 2019 e il 2021 su piante adulte di mango in due siti produttivi nel territorio di Sant'Agata di Militello. Lo studio si inquadra anche all'interno del progetto INNOMAM (www.innomam.it) finanziato dal PSR Sicilia 2014-2020 Programma di Sviluppo Rurale SOTTOMISURA 16.1 "Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura", di cui è responsabile scientifico lo stesso Farina.

Le basse temperature non sono l'unico nemico del mango
I coltivatori di mango nel bacino del Mediterraneo devono proteggere le piante dal gelo fino a quando non si sono ben sviluppate e lignificate. Ciò comporta costi più elevati per materiali e operazioni di manutenzione a carico dell'agricoltore. Da ciò, un'alternativa che si sta diffondendo per proteggere le piante dalle basse temperature è la coltivazione in ambiente protetto, che, d'altra parte, è una realtà consolidata in Giappone e in Spagna, dove vengono prodotti alcuni dei frutti di mango più apprezzati.

Tuttavia, se il sistema sembra garantire una maggior protezione dai rigidi venti invernali e dalle basse temperature, la coltivazione del mango in serra solleva la questione delle temperature estreme che possono verificarsi durante in clima mediterraneo, dove le estati sono tipicamente calde, con temperature medie giornaliere che possono superare i 30 °C per diversi giorni e che in serra diventano notevolmente più elevate.

Sono stati condotti pochi studi sull'accrescimento delle piante di mango in serra nelle aree mediterranee prima della pubblicazione della scala BBCH messa a punto da Delgado et al (2011) per questa specie, che ne descrive tutti gli stadi fenologici in clima tropicale. Ad oggi, infatti, sono quasi nulle le informazioni sulla fenologia delle piante di mango e sulla dinamica di crescita dei frutti in ambiente mediterraneo. Pertanto, l'obiettivo di questo studio è stato quello di valutare il comportamento di piante adulte di mango e la dinamica di crescita dei frutti coltivati in pieno campo e in serra in clima mediterraneo. Obiettivo secondario dello studio è stato quello di analizzare il comportamento degli alberi di mango soggetti a temperature estive elevate, in apprestamento protettivo.

Risultati dello studio
Gli alberi coltivati in serra hanno mostrato un'anticipazione significativa della fioritura e della maturazione dei frutti rispetto agli alberi all'aperto, con una raccolta condotta in anticipo durante le due stagioni di osservazione. D'altra parte, gli alberi coltivati in pieno campo hanno raggiunto una maturazione dei frutti in un tempo più breve rispetto alla serra, con un periodo compreso tra i 90 e i 110 giorni tra la piena fioritura e le dimensioni finali, mentre le piante in serra avevano bisogno di almeno 125 giorni.

Nei due anni di osservazioni, è emerso che la precocità di maturazione dei frutti coltivati in serra non dovrebbe essere attribuita alle temperature più elevate, garantite dalla copertura plastica della serra durante l'intera stagione produttiva, ma piuttosto all'anticipazione del momento della fioritura. Questa è provocata delle temperature più alte registrate durante le prime fasi dell'attività riproduttiva della pianta. In effetti, nello studio si osserva che la serra in questo delicato periodo fornisce una protezione contro gli sbalzi di temperatura esterni, creando un ambiente più idoneo per la pianta. Le temperature più elevate durante le prime fasi riproduttive, inoltre, favoriscono un più rapido sviluppo delle gemme e l'anticipazione del momento di fioritura. La precocità della fioritura, dunque, porta a un'anticipazione anche della maturazione dei frutti, consentendo una raccolta più anticipata rispetto al pieno campo.

Questi risultati suggeriscono che la coltivazione in serra può offrire vantaggi significativi per la produzione di mango in un clima mediterraneo, consentendo una gestione più precisa e controllata delle condizioni ambientali, anticipando anche il processo di maturazione dei frutti. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per approfondire le dinamiche specifiche e per valutare l'effetto complessivo delle condizioni della serra sulla qualità dei frutti e la resa produttiva delle piante di mango, soprattutto tenendo conto delle elevate temperature che si raggiungono nei mesi estivi.

Queste nuove acquisizioni scientifiche sulla coltivazione del mango in serra nelle regioni mediterranee, aprono adesso nuove prospettive per l'ottimizzazione della produzione di questa pregiata specie frutticola tropicale in climi non ideali. Lo studio ha permesso di comprendere le dinamiche di crescita dei frutti di mango in relazione all'ambiente di coltivazione e fornisce nuove informazioni per valutare l'opportunità dell'uso della serra in clima mediterraneo.

Per maggiori informazioni:
Prof. Vittorio Farina
[email protected]