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Intervista all'avvocato Gualtiero Roveda

Pratiche sleali: 350 milioni di euro di danni stimati alla filiera, ma denunce e sanzioni ancora inesistenti

È stata pubblicata l'attesa Relazione dell'ICQRF, prevista da decreto legislativo 198/21, sulle attività di contrasto alle pratiche commerciali sleali 2022 negli scambi tra gli operatori della filiera agroalimentare. La disciplina, come è noto, si è resa necessaria per contrastare le pratiche che si discostano dalla buona condotta commerciale, subite dagli agricoltori e dalle piccole e medie imprese, in violazione dei principi di buonafede e correttezza.

Chiediamo all'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese, il suo commento al riguardo. "La Relazione annuale - afferma l'avvocato - prevista dallo stesso decreto che ha designato l'ICQRF quale Autorità di contrasto alle Pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola, rappresenta indubbiamente un elemento importante per valutare lo stato dell'arte del problema che si intende contrastare".

L'avvocato Roveda

FreshPlaza (FP): Quali sono i principali contenuti della relazione?
Gualtiero Roveda (GR): Il documento contiene molte informazioni utili sulle attività svolte, il numero delle denunce ricevute e quello delle indagini avviate o concluse nel corso dell'anno precedente.

FP: Grazie alle garanzie di riservatezza, assicurate dalla nuova disciplina, vi sono state molte denunce da parte degli operatori?
GR: Le denunce sono state tre (3). La circostanza la dice lunga su quanto, spesso, le leggi siano lontane dal senso comune.

FP: Nel settore ortofrutticolo, quante sono state le sanzioni irrogate dall'Autorità?
GR: Vi sono state 2 contestazioni amministrative su 33 controlli.

FP: Quali sono stati gli importi delle sanzioni?
GR: Non sono stati indicati.

FP: Ma il decreto non prevede che siano pubblicati i provvedimenti sanzionatori inflitti?
GR: È vero ma, al momento, non pare sia stata data attuazione alla disposizione. Non appena diverrà operativa, dovrebbe aumentare in modo considerevole il livello di trasparenza dell'azione svolta dall'Autorità e aversi sia un effetto deterrente nei confronti di coloro che intendono praticare attività scorrette sia una serie di utili indicazioni alle imprese che vogliono essere rispettose della disciplina in esame.

FP: In pratica, siamo ancora ben lontani dall'aver trovato un rimedio agli squilibri che penalizzano il settore.
GR: È così. Si stima che ogni anno le pratiche commerciali sleali procurino oltre 350 milioni di euro di danni a cascata nella filiera agricola e alimentare. È, pertanto, necessario che l'attività di vigilanza sia efficace, basata su un'approfondita conoscenza delle pratiche del settore e sulla capacità di individuare tempestivamente comportamenti scorretti.

FP: Per rispondere a queste necessità è stata istituita dall'ICQRF un'Unità di contrasto alle pratiche commerciali sleali (UPS).
GR: Siamo fiduciosi. Tra l'altro, l'UPS può avvalersi dei Carabinieri per la tutela agroalimentare e della Guardia di Finanza.