Con il Decreto legislativo n° 18/2023 vi sono delle novità che riguardano la gestione dell'acqua, un aggiornamento che interessa anche il settore ortofrutticolo. Nei magazzini, infatti, molto spesso si utilizzano acque di lavaggio che vengono a contatto con gli alimenti (ortofrutta) e quindi sono sottoposte a regole specifiche.
"La gestione delle acque a contatto con gli alimenti - spiegano Claudia Fiumana e Giusy Riciputi dei laboratori Sicural - deve essere seguita con estrema attenzione. Il nuovo regolamento stabilisce che serve un Piano di Sicurezza Acque in cui si analizzano tutti i rischi e, sulla base di questi, obbliga a stilare un piano di autocontrollo. Deve essere individuata una figura responsabile di questo autocontrollo, che conosca i punti critici dell'azienda e metta in atto tutte le pratiche per prevenire qualsiasi problema, in questo caso legato alle acque".
Rispetto al precedente regolamento, sono stati modificati alcuni parametri. "Non tutti sono più restrittivi - commentano Fiumana e Riciputi - come ad esempio la presenza di Boro e Rame, mentre per altri, come il Cromo, i limiti saranno più bassi a partire dal 2026. Cambiamenti vi sono anche per l'eventuale presenza di Piombo e Selenio, tanto per citarne alcuni".
Un caso particolare riguarda le acque desalinizzate. Considerando che sempre più spesso si deve ricorrere a tali tipologie di apporto idrico, il regolamento - nella parte C2 dell'Allegato I - indica i limiti minimi secondo i quali i microelementi devono essere presenti. Per dirla in altre parole, in ambito alimentare non si può utilizzare acqua distillata.
"Il decreto legislativo, entrato in vigore in marzo (clicca qui per altre delucidazioni) - concludono le due referenti - stabilisce che i controlli vadano eseguiti tramite laboratori accreditati Accredia. Sicural è accreditato in questo senso e possiede le competenze e le attrezzature per svolgere al meglio ogni tipo di analisi, microbiologica e chimica".
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